La verità sulla scuola paritaria

In merito alle dichiarazioni dell’esponente di Luv, Marco Grimaldi, che accusa la Regione Piemonte di destinare “troppi pochi soldi alla scuola pubblica e troppi a quella privata”, il Movimento Scuola Libera (che include tutte le associazioni che si occupano di scuola e formazione) rimane ancora una volta stupito di fronte ad un linguaggio così aggressivo e poco attento, soprattutto per un problema così serio e sentito dalle famiglie della nostra Regione Piemonte, in particolare da coloro che hanno figli che frequentano le aule scolastiche.

Spiace, ancora una volta, dover sottolineare che il Movimento Scuola Libera è d’accordo nel voler affermare che per il sistema pubblico delle scuole italiane ci sono somme finanziarie esigue. Ricorda però che nel sistema, grazie alla Legge 62/2000, si parla di Scuole Statali e Scuole Paritarie: queste insieme costituiscono il sistema Pubblico della Scuola Italiana. In linea di principio siamo d’accordo con il fatto che la Regione Piemonte e lo Stato italiano non possono e non devono finanziare la scuola privata, poiché la legge stessa lo vieta. Ma le Regioni e lo Stato devono e possono finanziare il sistema pubblico integrato, attuando la libera scelta educativa delle famiglie.

Un secondo aspetto, che forse alcuni esponenti ignorano o fanno finta di tenere nella giusta considerazione, è il seguente: la scuola paritaria permette allo Stato centrale un considerevole risparmio di danaro pubblico, dato che ogni allievo della scuola statale costa intorno a 7mila euro, mentre nella scuola paritaria tale cifra non è minimamente pensabile, con sacrifici, risparmi e una corretta gestione finanziaria. Quindi ogni allievo che frequenta le scuole paritarie, le cui famiglie pagano regolarmente le tasse per finanziare anche la scuola statale, libera risorse per coloro che invece le frequentano.

Infine, vale la pena ricordare che la libera scelta educativa delle famiglie è una prerogativa fondamentale della nostra società: non si può e non si deve pensare ad un monopolio statale dell’educazione; ciò per far vivere e sviluppare il nostro sistema democratico. In conclusione, il Movimento Scuola Libera si augura che tali posizioni, espresse in modo così leggero, possano invece tramutarsi in un vero dialogo e confronto, cui non ci siamo mai tirati indietro, per favorire non solo la libera scelta educativa, ma trovare insieme le risorse che possano far crescere il sistema educativo piemontese: curare la formazione e l’educazione delle giovani generazioni non è una spesa ma un sicuro investimento per il futuro

*Prof. Giuseppe Parisi a nome delle associazioni del Movimento Scuola Libera (Cnos-scuola, Ciofs-scuola, Cdo/Foe, Diesse, Disal, Fidae, Agesc, Fism, Forum associazioni familiari)

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