Clima e tragedie naturali

Relativamente alla tragedia della Marmolada, Gian Antonio Stella ha scritto sul Corriere della Sera: “Maledetta domenica, che aveva attirato lassù in cima tantissimi turisti. Maledetto sole, che batteva sulle rocce sempre più incandescenti via via che erano sbucate dal ghiaccio perenne. E maledetto il senso di sicurezza che respiravano tutti: cosa poteva succedere, in una giornata così bella sotto il cielo della Marmolada? Certo, è stata una scudisciata del destino. Attribuire la tragedia alla sola fatalità, però, sarebbe un errore. Sono decenni che i ghiacciai, non solo italiani, si stanno sciogliendo e il nostro Andrea Pasqualetto aveva aperto giorni fa il suo reportage sul maestoso massiccio con queste parole: «Grigio, spellato e inaridito, il ghiacciaio della Marmolada è solo un lontano parente del gigante di un tempo. Spuntano rocce, crescono muschi e il colore non è quello della neve. Visto dall’alto sembra una desolata distesa a macchie con un solo fascino indiscutibile: lo spettacolo delle cime dolomitiche che lo circondano...» (…) Si poteva prevedere? Forse non il giorno prima o la settimana prima. Ma certo il sempre più rapido degrado del ghiacciaio e la tragedia di ieri (…) mette i brividi al pensiero di quanti, negli ultimi anni, hanno tentato di sfruttare ancor di più quei ghiacci perenni”.

Bravo Gian Antonio Stella perché l’articolo induce a meditare. I toni con i quali affronta il tema mi ricordano “La tragedia di Giulio Cesare”, opera di William Shakespeare del 1600, ed in particolare l’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio Cesare. La potente orazione retorica di Marco Antonio, scritta nell’ambito di una tragedia teatrale, è una apparente continua lode a Bruto, che ha ammazzato Giulio Cesare, per arrivare poi al “ma”, al “tuttavia”, parole dopo le quali viene fuori ciò che veramente Marco Antonio pensa di Bruto e del suo omicidio.

La differenza è che qui si è di fronte ad una “tragedia” naturale. Naturale perché causata dalla natura con le innumerevoli giravolte climatiche che hanno coinvolto da sempre il pianeta Terra, così come ci ha edotto, nel suo intervento del 2014 alle commissioni riunite di Camera e Senato, il premio Nobel per la Fisica e senatore a vita prof. Carlo Rubbia che ha affermato: “Vorrei esprimere alcuni concetti (…) il clima della Terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo (in un certo senso, probabilmente, in maniera falsa) che se non facciamo nulla e se teniamo la Co2 sotto controllo, il clima della Terra resterebbe invariato. Questo non è assolutamente vero. Vorrei ricordare che durante l’ultimo milione di anni la Terra era dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi in cui c’ è stata la temperatura che è quella di oggi. L’ultimo è stato 10.000 anni fa, quando è cominciato il cambiamento climatico che conosciamo con l’agricoltura, lo sviluppo, che è la base di tutta la nostra civilizzazione di oggi. Negli ultimi 2.000 anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente (…). C’è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione; intorno all’anno 1000 c’è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani (ricordiamo che ai tempi dei Romani la temperatura era un grado e mezzo più alta di quella di oggi). Poi c’è stata una mini-glaciazione durante il periodo 1500-1600 a causa della quale i vichinghi hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza (…) Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici sostanziali, che sono avvenuti ben prima dell’effetto antropogenico (cioè che deriva dall'attività umana), dell’effetto serra e così via. Per esempio, negli anni Quaranta c’è stato un cambiamento sostanziale. Poi c’è stato un cambiamento di temperatura che si collega all’uomo (non dimentichiamo che quando sono nato io, la popolazione della Terra era 3,7 volte inferiore a quella di oggi e che il consumo energetico primario è aumentato 11 volte). Questi cambiamenti hanno avuto effetti molto strani e contraddittori sul comportamento del pianeta. Vorrei ricordare che dal 2000 al 2014 la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione. Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura”.

Se, come scrive Gian Antonio Stella, attribuire la tragedia alla sola fatalità, che esiste sempre, sarebbe un errore, penso che le motivazioni della tragedia della Marmolada si debbano ricercare in primis nel “maledetto senso di sicurezza che respiravano tutti”, tutti quelli che sono andati a fare l’escursione sotto il ghiacciaio della Marmolada quando da settimane si era in presenza di temperature, anche sui ghiacciai, molto alte; in secundis in tutte quelle autorità (Sindaci di competenza territoriale, Prefettura di competenza, procura della repubblica di Trento, ecc.) che per diritto, dovere e facoltà di tutelare la sicurezza dei cittadini, dovevano disporre ex lege un divieto cautelativo a transitare nell’intorno del pericoloso ghiacciaio. Il fatto tragicomico è che, dopo la tragedia, proprio la procura di Trento ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti!

Mutatis mutandis, a Genova, il 7 luglio 2022, si è celebrata la prima udienza del processo per il crollo del ponte Morandi, ma "con anticipo clamoroso, come ha sottolineato il presidente del collegio Paolo Lepri, è già finito: il processo è stato rinviato al 12 settembre. Quando avvenne il crollo del ponte, il 14 agosto 2018, la Procura di Genova aprì un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo, ravvisando importanti responsabilità: sono morte 43 persone. Tra i 59 imputati vi sono anche ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea (la società che si occupava delle manutenzioni e delle ispezioni), attuali ed ex dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e Funzionari del Provveditorato. Chissà se, per la tragedia della Marmolada, la procura di Trento riuscirà ad incriminare e portare a processo, ad esempio, il “Manutentore” del ghiacciaio?

print_icon