Andiamo al voto non all'esame di storia

Egregio direttore,
andiamo al voto per cambiare questa Italia in termini politici, economici, sociali, di sicurezza e di ruolo in Europa. Invece, gli inamovibili padroni del potere vogliono sottoporre molti italiani ad un esame di storia per la prevedibile ammissione al governo del centrodestra. L’argomento predominante e preventivo non è la grave crisi economica e sociale del Paese, non è l’assenza dello Stato e l’inefficienza delle istituzioni, non è il mondo del lavoro e della produzione allo sbando, non è il dissesto del territorio, l’insicurezza della vita nelle nostre città, la corruzione onnipresente, le mafie dominanti, le sanzioni boomerang, la guerra guerreggiata che non si sa quando finirà.

L’ostilità contro la destra è essenzialmente il “giudizio” su Mussolini, è il divieto di dire che il duce “ha fatto anche cose buone”, è l’obbligo di dichiarare che il fascismo è stato il “male assoluto”. L’artefice di questa ostilità, che arriva all’odio, è da anni il partito della sinistra che di fatto non esiste più; i “difensori dei lavoratori” hanno abbandonato il campo, si sono intruppati nel mondo del radical-chic e dei progressisti, sono diventati democristiani di sinistra, e come tali moriranno. L’unico e ultimo emblema di sinistra è l’antifascismo, di memoria comunista. Serve per sbandierare un’identità di sinistra che non c’è più. Per loro la destra che vuole cambiare le cose in Italia è il fascismo che ritorna. La Repubblica presidenziale, che garantisce stabilità politica e capacità decisionale, è un assalto alla Costituzione e al parlamentarismo dei partiti. Il rigetto del “politicamente corretto” è un intento autoritario.

L’esame di storia che si pretende da noi lo rigettiamo. Noi ci impegniamo a cambiare il sistema politico, a rifondare lo Stato sociale, a rinnovare le istituzioni, a dare un’impronta morale alla vita civile. Non rimane che il voto come concreta improcrastinabile volontà di incidere su una situazione generale che non può continuare così.

Grazie per l’ospitalità, distintamente.

*Paolo Chiarenza (Busca), Guido Giordana (Sindaco di Valdieri), Luca Ferracciolo (Borgo San Dalmazzo), Fabio Mottinelli (consigliere comunale Ceva), Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano), Mario Pinca (Saluzzo), Denis Scotti (Cuneo), Enzo Tassone (Peveragno)

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