Punita la protervia

Eh sì, in democrazia le elezioni si possono anche perdere! Questo requiem dolente e solenne accompagna con amarezza uno shock di gigantesche proporzioni che investe il partito che per decenni e decenni ha pensato di essere “il” partito, il vero e unico detentore della verità, come investito da una volontà soprannaturale e “divina” dalla quale a lui partito era stato donato il verbo assoluto, e quindi superiori in tutto: politicamente, socialmente, culturalmente, gestionalmente, mediaticamente...

Ma come siete riusciti a disgustare anche gli dèi che vi avevano così tanto favorito? L’arroganza, la supponenza e la certezza di essere divinamente eterni vi hanno da gran tempo accecati e scollati totalmente dalla realtà del Paese, dalle persone, dalla gente, dal popolo e soprattutto dai reali e pesantissimi problemi di questa povera Italia. Arroccati nella vostra torre d’avorio avete passato il tempo a dissertare fra di voi, sorridenti e compiaciuti, sui massimi sistemi, sulle vostre faccende, quelle di sodali, amici, procacciatori di voti e consensi, dei posti di potere da occupare, quelle delle fasce alte e altissime della società, ricche, potenti e influenti (i vostri votanti eccellenti), Un’élite de gauche negli anni sempre più spudorata, proterva, purtroppo del tutto ignorante della storia, della cultura e soprattutto della realtà del nostro Paese.

Dopo aver dribblato per anni il “pericolo elezioni” (grazie a piroette di formidabile machiavellismo in cui siamo maestri!) il patatrac è successo, l’inevitabile è avvenuto! In democrazia accade, per fortuna i cittadini possono ancora votare! Che succederà non lo sappiamo, e staremo a vedere. Ciò che sappiamo è che ovviamente finora non andava proprio bene e che la maggioranza dei cittadini italiani non è fascista né ignorante né sottosviluppata né retrograda né rozzamente impreparata: essa è soltanto desiderosa, pensiamo, di essere governata da chi la rispetta nella sua totalità e ha la competenza per non farla naufragare in un mare di nauseanti luoghi comuni, favoritismi e clientele poco adatti alla dignità e alla crescita di questo Paese. Mentre viviamo in Italia e in Europa un periodo storico pesantissimo, mentre ci aspetta a breve un futuro drammatico, speriamo che questa svolta politica sia foriera di equilibrio e saggezza, ma non lo sappiamo e staremo a vedere cosa succederà.

Grazie per l’attenzione

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