Una perenne campagna elettorale

Il teatrino della politica contemporanea continua a mettere in scena uno spettacolo, di basso livello, la cui traccia di fondo risulta essere una campagna elettorale senza fine ed interruzioni, che da anni ci accompagna da un appuntamento elettorale all’altro e che continuerà ad accompagnarci fino alle europee ed alle regionali della prossima primavera. Tutto questo, con buona pace della buona politica, che dovrebbe guardare al futuro del Paese e delle comunità di cui è alla guida, sacrificata sull’altare di una propaganda propinata quotidianamente all’inseguimento del punto percentuale in più nel sondaggio del giorno dopo. Ed è così che se da una parte abbiamo un’opposizione dedita agli slogan, agli ideologismi, alle “mobilitazioni” spesso preventive, dall'altra chi governa si limita ad annunci, quasi mai seguiti da azioni concrete, ed a comparsate, attenendosi al copione del “vorrei, ma non posso”.

Uno spettacolo recitato sulle spalle di un Paese in difficoltà, a base di polemiche futili, per nulla coerenti con le problematiche che si stanno vivendo e con cui ci confronteremo nel prossimo futuro. Una politica distante dalla concretezza necessaria per risolvere i problemi e risollevare le sorti del Paese, unicamente concentrata sulla costante polarizzazione dei temi, in una società già di per sé polarizzata su tutto. Uno scontro continuo di tifoserie che inneggiano alla propria squadra, che ha perso il fine ultimo della politica, cioè tifare per il proprio Paese.

Un vecchio detto recitava “l’unione fa la forza”, oggi, invece, si è divisi su tutto, non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno delle coalizioni stesse, all’interno delle quali si cerca di fare le scarpe all’alleato di turno per soffiare qualche voto alle prossime elezioni. Ed il Paese rimane impantanato su stesso.

*Claudio Desirò, segretario di Italia Liberale e Popolare

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