Antisemitismo all'Università

Dall’attacco terroristico di Hamas di una decina di giorni fa, ai danni di civili innocenti, è venuto a galla il dilagante antisemitismo, da anni latente in Europa, e che nel nostro Paese si evidenzia attraverso piazze vicine alla sinistra radicale, dalle quali si lanciano slogan e si sfoggiano striscioni dal contenuto inequivocabile. Manifestazioni che a Torino spesso vengono organizzate nei corridoi e nelle aule delle Facoltà Umanistiche, in particolar modo al Campus Einaudi ed a Palazzo Nuovo, dove non solo viene sopportata, forse oltre il lecito, l’affissione di manifesti e volantini dai contenuti ideologici e deliranti, inneggianti al terrorismo, ma vengono concessi spazi ed aule per sit-in e pseudo dibattiti, durante i quali vengono pronunciate parole che vanno decisamente oltre il limite della libertà di parola e pensiero.

Incontri in cui la fa da padrona l’apologia del terrorismo, in cui si esaltano esplicitamente i cosiddetti “partigiani di Hamas” e nel quale ci si augura “l’attacco dei Paesi Arabi contro l’occidente definito fascista”, come avvenuto venerdì scorso nell’aula A1 dell’Università. Manifestazioni e diffusione di un pensiero non soltanto distorto, anche tramite la narrazione di una realtà storica e contemporanea volutamente artefatta, ma anche molto pericoloso: l’antisemitismo è un mostro da estirpare al più presto dalla nostra società e la concessione di spazi istituzionali per la sua propaganda deve essere cessato al più presto. L’incitamento all’odio, allo sterminio di civili, alla distruzione di un popolo non può essere sopportato né, tantomeno, supportato in nome di un diritto di espressione che viene beceramente sfruttato per gettare e coltivare il seme di un palese antisemitismo.

*Claudio Desirò, segretario Italia Liberale e Popolare

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