Caos trasporti, Salvini parolaio
Vilmo Modoni 13:55 Venerdì 23 Agosto 2024 0
L’estate 2024 passerà agli annali per i gravi problemi di viabilità che l’hanno caratterizzata. Treni, aeroplani, autostrade, traghetti, tutti all’insegna dei ritardi, delle code, dei disagi per i viaggiatori. Decine di articoli e servizi si sono susseguiti, anche su tg e giornali di solito poco propensi a fare le pulci al governo, per lamentare la completa disorganizzazione dei trasporti italiani.
Anche il Vco e l’Alto Novarese non sono immuni da questa piaga. Andiamo per ordine, partendo dalla superstrada che collega Gravellona Toce col confine svizzero. Dalle parti di Anzola d’Ossola è stato aperto a gennaio un cantiere per riparare un tratto danneggiato. Tempo previsto di fine lavori: fine aprile; fine lavori effettivo: 30 luglio. E fin qui poco da dire. Se consideriamo che l’ultima primavera è stata tra le più piovose degli ultimi tempi, un ritardo di tre mesi è abbastanza accettabile. Resta da capire quando partiranno e, soprattutto, quanto dureranno gli altrettanto necessari interventi di recupero di un tratto danneggiato dalle parti di Villadossola.
Anche la linea ferroviaria Milano-Domodossola è bloccata fino a settembre da operazioni di manutenzione straordinaria, a cui si sono aggiunti lavori sulla tratta Domodossola-Briga. In entrambi i casi si è sopperito con linee bus sostitutive, la cui organizzazione ha lasciato però a desiderare, soprattutto all’inizio del servizio. Con le proteste dei lavoratori frontalieri che ogni giorno raggiungono il Canton Vallese, a cui si sono poi aggiunte le lagnanze di ristoratori e commercianti ossolani che hanno visto calare il flusso di clienti dalla Svizzera. Nessuno contesta la necessità dei lavori, però si lamenta la mancanza di comunicazione e coinvolgimento delle categorie nel programmare gli interventi.
Ma il top del disservizio si registra sul tratto Arona-Gravellona Toce dell’autostrada A26 Voltri-Gravellona Toce. Qui, da ben quattro anni – sottolineo quattro anni! – sono in corso lavori di manutenzione e risanamento che interessano otto gallerie (la più breve di 124 metri, la più lunga 2774 metri, per un totale di 8397 metri). I lavori paiono andare avanti senza logica alcuna: una galleria viene chiusa al traffico, riaperta e poi, dopo qualche mese, chiusa di nuovo in modo parziale o totale. Quindi immaginatevi le code e i ritardi creati da continui cambi di carreggiata o doppi sensi di circolazione. A luglio sulla statale che costeggia il lago si è creato un mega ingorgo tra Baveno e Arona causato dalle centinaia di mezzi costretti ad abbandonare l’autostrada per alcune ore di chiusura totale. Un calvario che va avanti da oltre quattro anni. In un paese civile in questo lasso di tempo 8 km di gallerie si dovrebbero costruire ex novo, non solo manutenere!
Ad aggiungere al danno le beffe, ci pensa il nostro spumeggiante ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha passato l’estate a commentare le elezioni francesi, la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, a discettare sul livello di testosterone di una pugile algerina, sull’opportunità dello ius scholae e sul superamento della legge Fornero. Insomma, tutto tranne che di trasporti e viabilità, argomenti che dovrebbero essere di sua stretta competenza. Il ministro, se vuole, tra i suoi poteri ha anche quello di convincere le aziende ferroviarie e autostradali a riprogrammare i lavori e, se necessario, a sospenderli se ci sono sovrapposizioni che creano disagi. Certo, se facesse con impegno e serietà il ministro per cui gli italiani lo pagano, e non il parolaio inconcludente…