La libertà di fare sciocchezze

Ho letto con gusto il simpatico articolo degli amici dello Spiffero, che chiamo amici visto che si definiscono “ostinatamente controcorrente”, un po’ come noi. Partendo dal titolo, io sinceramente non so se esiste “una Lega liberista”, non l’ho ancora capito, ma dopotutto poco importa perché all’Istituto Friedman non ci occupiamo dei partiti ma piuttosto delle persone. Siamo apartitici e abbastanza trasversali, cerchiamo di selezionare chi porta avanti battaglie in difesa del libero mercato e di coinvolgerlo nelle nostre attività, anche se non ha un dottorato della Scuola di Chicago. La nostra missione è quella di far conoscere il più possibile nel nostro Paese le idee liberali di Milton Friedman. Fabrizio Ricca da oggi fa parte del nostro Istituto e ne siamo orgogliosi, perché ha condiviso con noi per anni alcune battaglie che ci stanno a cuore, in particolare due battaglie liberali importanti come quella contro il proibizionismo nei confronti del gioco legale e quella in difesa dell’unica democrazia del Medio Oriente, Israele. Sui Taxisti o Uber la sua posizione in passato non è stata di certo allineata alla nostra, ma noi non siamo una specie di “partito”, tantomeno esiste un “soviet” al nostro interno che decide quali posizioni i suoi membri o futuri membri possano assumere. Come Friedman non abbiamo problemi con le sfumature (specie in Italia), altrimenti non vi sarebbero o quasi liberisti doc. Tra l’altro Fabrizio Ricca parlò principalmente dei “cosiddetti” abusivi che considerava concorrenti sleali dei Taxisti regolari e chiese di abbassare le accise per chi fa questo lavoro, noi siamo sempre d’accordo ad abbassare qualsiasi tassa o imposta. Infine, per quanto riguarda il maldestro tentativo di associare la nomina a titolo gratuito e volontaristico di Ricca nel nostro Istituto e la precedente nomina del nostro Direttore generale Dario Peirone a Presidente del CEIP, anche se non vi sarebbe niente di male, in realtà non vi è nulla di più ridicolo. Noi non ci occupiamo di nomine pubbliche perché non ci interessano, ma anzi, vorremo privatizzare qualsiasi società partecipata o ente. Il prof. Peirone è un’economista d’impresa con esperienza internazionale, che rappresenta il nostro Istituto a titolo (nuovamente) gratuito principalmente in ambito scientifico. La nomina di Ricca l’ha decisa il nostro Direttivo su mia proposta, viste le battaglie che abbiamo condiviso durante il suo mandato e che ho citato sopra. Sarebbe bello che vi interessaste del nostro Istituto per le campagne che portiamo avanti in Italia e all’estero in difesa delle libertà individuali ed economiche, come di recente in Venezuela, dove uno dei nostri è stato addirittura arrestato per aver difeso le idee di libertà e democrazia a cui ci ispiriamo. Personalmente comprendo però che i pettegolezzi da bar come questo o quelli su Sangiuliano siano più “divertenti” e portino più click agli articoli: sostenendo noi l’economia e il libero mercato questo lo appoggiamo a pieno. Buon lavoro e viva la libertà, sempre, anche di dire qualche sciocchezza ogni tanto.

* Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo Istituto Milton Friedman

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Avendo la fortuna di poter annoverare tra i concittadini illustri della nostra città Bruno Leoni, Sergio Ricossa e Enrico Colombatto comprederà che nel parlare di liberismo a Torino abbiamo affinato il palato, a differenza vostra che, per sua stessa ammissione (“Come Friedman non abbiamo problemi con le sfumature (specie in Italia), altrimenti non vi sarebbero o quasi liberisti doc”), vi mostrate di bocca piuttosto buona. Del resto, basta scorrere l’elenco dei componenti dei vari organi dell’Istituto per trovarvi conferma: persone sicuramente degnissime ma in larga parte estranee al liberismo (alcuni, azzardiamo, persino al liberalismo). Per carità, nessuna presunzione di affibbiare patenti a chicchesia né tantomeno invocare “Soviet”: solo coerenza. Riguardo le meritorie battaglie politiche di Fabrizio Ricca, ne abbiamo dato ampiamente risalto nell’articolo in causa (e non solo, a partire da quelle a fianco di Israele e contro il dilangante antisionismo nelle Università). Ciò non toglie che persino Ricca faticherebbe a definirsi liberista. Ma va bene lo stesso. Mica tutti hanno il mito di John Galt. Come non è una “chiacchiera da bar” il suo legame con il professor Peirone, da lui nominato alla guida di una importante partecipata della Regione, con il quale oggi condivide pure la partecipazione al Comitato scientifico dell’Istituto: si chiamano fatti. Che lei nella sua lettera non solo non smentisce (preferendo buttarla nella sterile ironia) ma conferma. Buon lavoro e viva la libertà, sempre, anche di commettere qualche sciocchezza ogni tanto. (bb)

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