Una strada verso l'equità fiscale

La prossima manovra economica del Governo Meloni, prevista per il 2025, porta con sé aspettative e sfide cruciali per il futuro dell’economia italiana. Al centro del dibattito emergono due temi fondamentali: la riduzione del cuneo fiscale e una revisione delle aliquote Irpef. Questi interventi, se attuati con criterio e sostenibilità, possono rappresentare un cambio di passo per rendere il sistema fiscale più equo e vicino ai bisogni dei cittadini, in particolare quelli con redditi medio-bassi.

Uno dei temi più urgenti è la riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo del lavoro a carico del datore di lavoro e il salario netto che riceve il lavoratore. Attualmente, il cuneo fiscale in Italia è tra i più alti in Europa, un ostacolo che pesa sia sui lavoratori sia sulle imprese. Ridurlo significa restituire potere d'acquisto ai lavoratori, incrementando il netto in busta paga senza gravare sulle aziende. L’intervento ipotizzato nella manovra prevede un taglio mirato per i redditi fino a 35 mila euro lordi annui, concentrando l’attenzione sui lavoratori delle fasce più deboli. Questa misura, secondo le prime proiezioni, potrebbe portare a un risparmio complessivo di circa 10 miliardi di euro, aumentando la disponibilità di reddito delle famiglie e stimolando i consumi interni, un fattore fondamentale per la ripresa economica.

Ci vuole un nuovo Irpef: un fisco più semplice e giusto. Sul fronte dell’Irpef, il governo sembra orientato verso una riforma che riduca le aliquote per i redditi medio-bassi, senza compromettere le entrate fiscali. L’attuale sistema progressivo potrebbe essere semplificato, introducendo meno scaglioni e riducendo il peso fiscale sulle classi lavoratrici. Una proposta importante, che, come Giovani Liberaldemocratici, sosteniamo, è quella di introdurre un’aliquota del 50percento per i redditi superiori ai 75 mila euro annui. Questa misura non solo aumenterebbe la capacità redistributiva del sistema fiscale, ma permetterebbe di alleggerire ulteriormente il carico fiscale sulle fasce meno abbienti. Un’aliquota del genere risponderebbe alla necessità di equità, chiedendo un maggiore contributo a chi ha di più, senza tuttavia scoraggiare la produttività e il merito.

Nonostante queste proposte rappresentino un passo in avanti verso un sistema fiscale più giusto, la sfida rimane quella di garantire la sostenibilità di tali interventi. Il governo dovrà bilanciare le esigenze di riduzione delle imposte con la necessità di mantenere i conti pubblici sotto controllo. Sarà fondamentale evitare che le misure di riduzione fiscale comportino tagli a servizi essenziali, come la sanità e l’istruzione, o l’aumento di imposte indirette che gravano in modo proporzionale su tutti i cittadini. Il quadro delineato dal Documento di Economia e Finanza (Def) suggerisce una situazione economica ancora delicata, con previsioni di crescita modeste e una pressione inflazionistica che erode il potere d'acquisto delle famiglie. In questo contesto, una politica fiscale che guardi al medio-lungo termine è essenziale per evitare di ripetere gli errori del passato.

Come Giovani Liberaldemocratici siamo convinti che la manovra economica del 2025 rappresenti un’opportunità per rendere l’Italia un Paese più equo e competitivo. La riduzione del cuneo fiscale e la revisione delle aliquote Irpef sono strumenti fondamentali per sostenere le famiglie e i lavoratori, rilanciare l'occupazione e favorire la giustizia sociale. Riteniamo inoltre che sia necessario continuare a investire nel futuro, con politiche che incoraggino l'innovazione, la sostenibilità e la formazione delle nuove generazioni. Solo con una visione inclusiva e progressista si potrà costruire un futuro prospero per tutti, dove il successo individuale si sposi con il benessere collettivo.

*Luigi Filippo Daniele, coordinatore Generazione Europa, Giovani Liberaldemocratici Bellunesi

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