Le giravolte sull'Autonomia

Titoli di alcuni giornali: “La Consulta fa a pezzi l’Autonomia”, “Smontata la riforma”. Ed io che ho creduto nel Titolo V, così come la sinistra che l’ha votato con pochissimi voti e con un referendum meschinello nelle percentuali, mi trovo a rinnovare le mie convinzioni che nel 2001 hanno portato alla legge. La maggioranza di allora era sicuramente convinta della Repubblica una e indivisibile che riconosce le autonomie locali e il decentramento con le Regioni che hanno podestà legislativa piena.

Poi la sinistra ha cambiata idea (vedi lo scarto di Bonaccini) e io credo che si debba comunque combattere per le competenze regionali, perché accertata la costituzionalità – il vero scoglio – mi auguro che se ne discuta con serietà senza Sì e No preconcetti, con la brutta politica che spacca il Paese, Autoritarismo, Nord ricco / Sud depredato, Italia spaccata. Ma un ritorno al decentramento del titolo V con i vecchi ma ancor vispi ispiratori della legge, Amato in testa, hanno il dovere di modificarla bene senza affossarla, scavalcando la gioia ad esempio di un Gianni Cuperlo che molto incautamente aveva pensato che la riforma del titolo V avrebbe tolto voti alla Lega. Fu un errore e gli italiani lo hanno pagato caro. Legislatori incauti e da rimproverare, soprattutto da chi ci ha creduto e pure l’ha votato. Accidenti!

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