La svolta centrista di De Gasperi

Il 15 novembre 1947, al Teatro San Carlo di Napoli, si apriva il II Congresso nazionale della Democrazia Cristiana, un appuntamento cruciale per il partito che si trovava ad affrontare un anno di significativi cambiamenti politici in Italia e nel mondo. Il contesto internazionale era segnato da una crescente tensione tra il blocco occidentale e il nascente blocco sovietico, con ripercussioni dirette sullo scenario politico italiano. Il 1947 fu un anno di grandi rivolgimenti per l’Italia: prima, la scissione di Palazzo Barberini all’interno del Partito Socialista portò alla formazione di nuove forze politiche; poi, la Dc estromise le sinistre (Pci e Psi) dal governo con il passaggio dal III al IV Governo De Gasperi tra maggio e giugno. Questa fase inaugurò un periodo di “centrismo degasperiano”, rafforzato da eventi cruciali come la firma del Trattato di Pace a Parigi, l’adesione al Piano Marshall a luglio e le controverse elezioni amministrative di Roma a ottobre, che videro la vittoria del sindaco Rebecchini grazie anche ai voti dell’Msi.

Al congresso di Napoli la Dc confermò la sua linea centrista, riuscendo a contenere i malumori interni generati dalle correnti di sinistra del partito, rappresentate da figure come Giovanni Gronchi e Giuseppe Dossetti. La leadership di Alcide De Gasperi si dimostrò capace di tenere unito il partito in vista delle imminenti sfide, tra cui le prime elezioni per il Parlamento repubblicano previste per l’aprile del 1948. L'unità era fondamentale per affrontare l’importante appuntamento elettorale, che avrebbe deciso il futuro politico del paese. La Dc, nonostante le divergenze interne, si presentò compatta per rafforzare il suo ruolo centrale nel governo della neonata Repubblica Italiana.

Questo evento rappresentò una tappa decisiva nella storia della Democrazia Cristiana, segnando il consolidamento della sua leadership politica nel contesto italiano del dopoguerra. Il Congresso del 1947 fu anche un momento di confronto tra diverse anime del partito, riflettendo la complessità delle dinamiche politiche del periodo. Con l’avvicinarsi delle elezioni del 1948, la Dc si trovava a dover bilanciare le pressioni interne con la necessità di stabilizzare il paese in un contesto di forte polarizzazione ideologica a livello internazionale.

*Luigi Filippo Daniele, Liberali e Democratici Bellunesi

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