Consob spieghi le banche a Salvini
Alfredo Quazzo 14:35 Martedì 03 Dicembre 2024 0
Il 26 novembre 2024 i maggiori quotidiani del Paese hanno titolato le prime pagine con l’Ops di Unicredit su Bpm. Guardando i numeri, l’“operazione” Unicredit-Banco Bpm darebbe origine a una banca con 70 miliardi di euro di capitalizzazione in Borsa (diventerebbe la prima banca italiana superando Intesa Sanpaolo), quasi 100 mila dipendenti, 5 mila filiali e, soprattutto, 10 milioni di clienti.
Quando il gruppo bancario Unicredit aveva rivelato di aver operato per aumentare la sua quota in Commerzbank a circa il 21%, dal 9% precedente, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il 24 settembre 2024, criticando duramente l’istituto italiano, aveva dichiarato: "Attacchi non amichevoli, acquisizioni ostili non sono una buona cosa per le banche (…). Il governo (ndr, tedesco) si è posizionato in modo netto e dice chiaramente: noi riteniamo che non sia adeguato in Europa e in Germania procedere con metodi non amichevoli, senza alcuno spirito di cooperazione e senza concordare nulla, per partecipare ad un'impresa".
Oggi il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, subito dopo l’annuncio dell’Ops su Banco Bpm, per rispondere alla confusione sollevata in ambito finanza, ha spiegato la logica della mossa: «Per noi Commerzbank (…) è un investimento, Banco Bpm è un'operazione (…) non credo che l'annuncio dell’Ops sia una grande sorpresa. Non avrebbe dovuto esserlo per Commerzbank, e ancor meno su Banco Bpm». Il Gruppo bancario Unicredito Italiano, ribattezzato in seguito come Unicredit, è nato nel 1998 dalla fusione del Credito Italiano (formato da Credito Italiano e Rolo Banca 1473) e Unicredito (formato da Cariverona, Cassa di Risparmio di Torino, Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Cassa di Risparmio di Trieste e Cassamarca), è quotato presso la Borsa valori di Milano, ha sede legale a Roma e sede amministrativa e operativa a Milano. Unicredit è controllata per oltre l'85% da investitori professionali, di cui la maggioranza è ubicata fuori dall'Italia. La banca non ha un azionista o un gruppo di Azionisti di maggioranza, così come non è presente un patto di sindacato o qualsiasi forma di patto di consultazione. La compagine societaria è composta da: 75% Investitori Istituzionali (42% USA, 25% UK; 22percento Europa; 8% Italia; 4% Altri Paesi), 13% Retail (comuni risparmiatori); 6% Fondi Sovrani; 4% Fondazioni; 2% Azioni Proprie.
Il Gruppo bancario Banco Bpm Spa è operativo dal 1º gennaio 2017 in seguito all’integrazione del Banco Popolare (Bp, con sede a Verona) e della Banca Popolare di Milano (Bpm, con sede a Milano), entrambe di origine cooperativa. Bpm ha sede legale a Milano, è presente in tutta Italia, con l'eccezione dell'Alto Adige, ed è particolarmente localizzata in Lombardia (è il maggiore operatore con una quota del 15%), in Veneto ed in Piemonte. Gli azionisti con partecipazioni superiori al 3% sono: Crédit Agricole SA (12%); Blackrock (società di investimento con sede a New York) (5,2%); Fondazione Enasarco (3%). Il dottor Carlo Messina, amministratore delegato di banca IntesaSanpaolo, esprimendo il proprio pensiero sull’Ops di Unicredit su Bpm, ha affermato: “Credo che il pallino di queste operazioni debba essere, dal punto di vista della supervisione, nelle mani della Bce e, dal punto di vista delle decisioni, nelle mani degli azionisti. Poi è chiaro che se ci sono temi di sicurezza nazionale interviene il Governo. In questa operazione che ci siano elementi di sicurezza nazionale, per le conoscenze che ho io, mi sembra difficile poterlo argomentare”.
Matteo Salvini, in merito all’operazione Unicredit-Commerzbank, aveva dichiarato ai giornalisti della stampa estera: "Da italiano mi riempirebbe di orgoglio che una banca italiana (ndr, Unicredit) possa competere a livello continentale”. Oggi, in merito all’Ops Unicredit-Bpm, lo stesso Salvini ha affermato: “UniCredit ormai di italiano ha poco o niente: è una banca straniera”. Qualificare Unicredit come banca estera, potrebbe configurarsi come notizia falsa, esagerata o tendenziosa che può influenzare il mercato. Questo comportamento rischia di configurarsi come fattispecie di reato di aggiotaggio regolato dall’articolo 501 del codice penale. Non sarebbe il caso che la Consob, organo di controllo del mercato finanziario italiano, intervenisse e facesse chiarezza sul significato di Banca Italiana? Perché tale è Unicredit!