Avanti convinti sulle Aft
Roberto Venesia, segretario Fimmg Piemonte 08:58 Giovedì 19 Dicembre 2024 0
La Fimmg non è disponibile a tergiversare e tanto meno ad assumersi la responsabilità delle gravi conseguenze che il mancato e tempestivo avvio degli accordi causerebbe ai cittadini piemontesi e ai loro medici. I medici mancano anche perché mancano le Aft! Il lavoro solista provoca burn out e abbandono precoce della professione, lavorare in associazione è indiscutibilmente l’unico elemento rimasto di attrattività forte e la Aft consente al medico di medicina generale di raggiungere gli obiettivi che da solo non può affrontare. Le Aft sono l’antidoto!
L’accordo integrativo regionale regola, in coerenza con l’atto di programmazione regionale che risale al 16 dicembre 2022, il rapporto di lavoro libero professionale convenzionato tra i medici di assistenza primaria e le aziende sanitarie locali della Regione Piemonte. Pertanto, come chiaramente impone la deliberazione della Giunta Regionale 27 maggio 2024 n. 31-8647, le aziende sanitarie locali della Regione Piemonte devono provvedere a costituire a partire dal 1° gennaio 2025 le aggregazioni funzionali territoriali con tutti i medici oggi operanti sul territorio regionale.
Non sfuggirà che la realizzazione delle aggregazioni è di fondamentale importanza anche per l’evoluzione futura dell’intero sistema territoriale della medicina generale, nonché porre le basi per l’integrazione funzionale e/o strutturale dell’attività dei medici di medicina generale con le case della comunità hub e spoke, e gli ospedali di comunità, previsti dal Pnrr e dal Dm 23 maggio 2022 n. 77.
Le risorse ci sono e sono annualmente assegnate alle aziende in sede di riparto del Fondo sanitario indistinto, stanziate a bilancio 2024-2026 per l'annualità 2025... Quindi l’unica cosa che vedo veramente difficile è potersi sottrarre al vincolo di adempimento delle obbligazioni assunte con la firma del contratto senza pagarne le conseguenze! Sul lato pratico la realizzazione delle Aft è possibile in ogni ambito territoriale perché si fanno con i medici che oggi operano su quei territori, e perché nella Aft convergono di fatto, portandoli a sistema, due funzioni oggi già svolte dai medici: la prima è la funzione erogativa dell’assistenza (uguale a quella che da decenni i medici erogano con le attuali forme associative) attraverso la realizzazione della rete tra tutti i componenti e il coordinamento degli orari di studio per la copertura delle fasce orarie 9-13 e 14-19; la seconda è la funzione progettuale che è propria delle equipe territoriali piemontesi dal 2003 (progetti aziendali, distrettuali e di governo clinico). Ad esempio, una Aft di medie dimensioni copre circa 25.000 cittadini è formata da 20 medici ma possono benissimo esserci Aft di minore o maggiore dimensione in base alle caratteristiche geografiche del territorio, può interessare una popolazione di almeno 7000 abitanti e comunque non inferiore a 5000 abitanti, può arrivare a 45.000 abitanti per realtà ad alta densità abitativa.
Le Aft potranno, più dei singoli medici concorrere al successo dei progetti di medicina di iniziativa e di copertura assistenziale attraverso il lavoro in team, la collaborazione del personale di studio e la gestione dei dati. Con le Aft si migliora da subito l’accessibilità dei pazienti agli studi medici, si potrà incrementare la presa in carico domiciliare, l’adesione vaccinale, fornire opportunità per proporre in futuro la diagnostica di primo livello e concorrere così all’abbattimento delle liste d’attesa.
*Roberto Venesia, segretario Fimmg Piemonte