Che (brutta) fine ha fatto la sinistra

Grazie alle eccellenti possibilità che la tecnologia avanzata ci offre sono in grado di comunicare con un grande e crescente numero di cittadini italiani in tutto il Paese, una fortuna per me che sono vecchia ma con celluline grigie ancora attive e vitalissime! (non so se rientro nella da me detestata categoria degli “influencer” ma se il crescente numero di persone che mi seguono così mi possono incasellare ben venga: viva la libertà di espressione e di libero esercizio dell’intelligenza!)

Io e i miei entusiasti amici/corrispondenti (vecchi, giovani e soprattutto giovanissimi) abbiamo tutti la fortuna di poter consultare media cartacei e online italiani e stranieri, con l’opportunità di avere uno “sguardo sul mondo” a mio avviso necessario per almeno tentare di capire qualcosa.

Il tema oggi è: il caso Almasri, una davvero pasticciata storia che ci appassiona (anche se i problemi del mondo sono ben altra cosa e lo sappiamo benissimo). Ma ci appassiona perché mette in luce pieghe antiche di questa Italia. Ai tantissimi giovani che mi seguono ricordo (ad esempio) lo scempio devastante che investì Giovanni Leone, integerrimo Presidente della Repubblica Italiana dal 1971 al 1978, grandissimo giurista coperto, anzi soffocato di fango fino alle forzate dimissioni grazie alle ferocissime campagne stampa da parte de L’Espresso e della scatenata e implacabile giornalista Camilla Cederna, quando una sinistra potentissima mediaticamente e politicamente poteva decidere del destino di persone perbene, di grandissimo valore e di comprovata onestà. Leone fu assolto anni dopo, nessuno ne dette notizia se non marginalmente. L’Italia è anche questo. Grazie a una sinistra perversamente potente!

Bene qui e oggi ci occupiamo in tantissimi in Italia della nostra attuale realtà: Meloni è teatrale? Sì, indubbiamente, ma non lo sono anche a modo loro personaggi (ultrapresenti ad es. dalla Lilli Gruber) come il romagnolissimo Romano Prodi o il toscanissimo e mediaticamente onnipresente Matteo Renzi, con la costante, “sofferta” partecipazione del povero ex direttore Massimo Giannini, in un tragicomico spettacolo improntato a una rabbia e a una tensione contro tout court, dove l’importante è devastare, distruggere, attaccare senza se e senza ma?

Torniamo, come si dice, a bomba: Meloni (che è l’obiettivo dichiarato) ha dimostrato e dimostra (piaccia o no) una sua potenzialità straordinariamente efficace. Lei come politica è stata ed è capace di gestire tematiche nazionali e internazionali assai complesse, questa “chiatta, piccola donna romana, per niente affascinante e senza tacchi a spillo” ha espresso in pochi anni una capacità politica di tutto rispetto, l’Italia grazie a lei è oggi all’onor del mondo. La sinistra soffre, si dilania, è straziata da questo successo politico e che fa? Mette in campo l’ennesima sgangherata tattica di attacco. Non è capace di sconfiggere l’avversario con progetti concreti e credibili. Attacca ciecamente su un tema a dir poco ridicolo. Una strategia davvero indegna della tradizione di un partito come il Pci che, millenni fa, aveva le “palle”.

Tornando ai fatti. Secondo la cronaca del Corsera, il “boia di Tripoli” ha scorrazzato indisturbato in tutta Europa. Il suo ingresso nell’area Schengen è del 13 gennaio, viaggiando in treno sotto il canale della Manica e poi in Francia con destinazione finale Bruxelles. Da qui, in auto, va in Germania. A Bonn e a Monaco di Baviera, dove acquista un Rolex da 9 mila euro e, il 15, noleggia una Mercedes da riconsegnare a Fiumicino cinque giorni dopo. Si muove con tre accompagnatori, che vengono fermati assieme a lui per un controllo dalla polizia tedesca lungo il viaggio (e poi rilasciati). Dunque? Il boia sanguinario scorrazza indisturbato in tutta Europa per settimane, tutte le intelligence del mondo sanno dov’è, che fa, e quanti peli ha nel naso 24 ore su 24, e poi improvvisamente, magicamente, dopo settimane di allegre e liberissime scorribande in tutta Europa mette piede in Italia e paf scatta improvvisamente la trappola. In Italia, ma guarda un po’. Sarà una strana coincidenza? Forse, certo in tantissimi ma davvero tantissimi in tutta Italia (tantissimi che per fortuna esercitano le proprie intelligenze e non sono proprio dei "cretini") ci si domanda come sia possibile che guarda caso un criminale di tale portata non sia stato fermato e imprigionato in Inghilterra, Francia, Belgio, Germania...

Concludendo: Meloni (che può legittimamente piacere o non piacere) disturba certamente una sinistra rabbiosa perché perdente e ci sta, l’opposizione fa il suo mestiere, ma cercare di far cadere un Governo e una leader che, piaccia o no, ha conquistato un posto di massimo rilievo in Europa e nel mondo (come mai negli ultimi decenni), cercare di farla cadere attraverso strategie di bassissima lega, squalifica (a nostro modestissimo avviso) la sinistra italiana/europea, la sua storia e la sua tradizione. L’attuale sinistra italiana ci fa una figura penosa. Come finirà questa farsa non lo sappiamo, certo se mai il nostro attuale Governo cadrà la sinistra italiana sarà lo zimbello di tutto il mondo e avrà toccato il più basso livello di beceraggine politica. Invece di lottare con un’opposizione costruttiva e fortemente, seriamente propositiva, fatta di contenuti e solide proposte organiche e strutturali si punta al costante attacco, alle manifestazioni di piazza devastanti, agli scioperi a oltranza che nulla realmente portano alle migliaia di lavoratori sul lastrico, alle devastazioni pseudo rivoluzionarie di centri sociali popolati da figli di piccolo/alto borghesi rigorosamente di sinistra, intellettuali, professori universitari, radical chic frustrati a caccia di una immagine politically correct in una sterile e distruttiva strategia priva di contenuti forti per il Paese e anzi deprimente e assai scadente. È assai triste constatare come e quanto sia caduta in basso una sinistra italiana dal passato tanto glorioso e robusto, ma, come dicono i francesi, “tout casse, tout passe, tout lasse”...

Grazie per l’attenzione

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