Senza confronto non si esce dalla crisi
Mino Giachino 11:07 Domenica 09 Febbraio 2025 0
Caro direttore,
l’esperienza è fondamentale in qualsiasi attività, un chirurgo che ha fatto più di 500 interventi è molto più affidabile di chi ne ha fatti 5, lo stesso vale nella politica. L’esperienza e la memoria di come si affrontavano i momenti difficili in passato aiutano ad affrontare di più i problemi di oggi. L’esperienza e il metodo di studiare i dati economici e sociali con la stessa qualità del medico che confronta le analisi del sangue di periodi diversi, è fondamentale per capire prima possibile le situazioni di crisi. Mi diverto sempre nel chiedere alle signore se preferiscono andare dal dottore che capisce prima o da quello più carino. Lo stesso vale in politica.
Da 25 anni la crescita dell’economia torinese è inferiore alla crescita della media nazionale, mentre l’Italia da venticinque anni è agli ultimi posti per tasso di crescita in Europa. Nel 1996 il Pil pro-capite italiano superava del 10% la media europea mentre il Pil piemontese superava del 20% la media europea, oggi il Pil pro-capite italiano è sceso sotto la media europea e il Pil pro-capite piemontese è sceso sotto quello della media nazionale.
Visto che parliamo di dati aggiungo che il rallentamento dell’economia Italia è dovuto al rallentamento dell’economia tedesca e al forte calo della produzione di auto e nell’indotto causato dalla decisione europea, votata dal Pd, di puntare solo sull’auto elettrica.
A proposito di ritardi, nel 1964 dopo soli otto anni di lavori l’Autostrada del Sole univa il mercato italiano e crescevano le grandi società di trasporto merci italiane, da Arcese alla Traco che poi diventerà Tnt etc. Nel 1965, un anno dopo, veniva aperto il Traforo autostradale del Bianco che aiutò molto le esportazioni di auto, elettrodomestici e tessile. Al contrario, mentre Il 5 dicembre 2009 Silvio Berlusconi inaugurava la Rete ferroviaria AV Torino-Milano-Salerno, oggi, 15 anni dopo la nostra rete AV non è ancora collegata all’Europa.
Negli anni ’70-’80 il confronto politico sui giornali torinesi vedeva intervenire Donat-Cattin, Bodrato, Calleri, Zanoni, Minucci, Libertini, il cardinale Pellegrino, Bobbio, Detragiache, Vittorelli, La Ganga, Picchioni, Novelli, Porcellana. Oggi parlano solo Lo Russo e Cirio. Negli anni ’50 Peyron costruì la più bella area fieristica d’Europa coinvolgendo gente come Luigi Nervi, oggi Lo Russo dice di puntare alle Olimpiadi 2030 che si svolgeranno in Francia e daranno a Torino la sede di una sola gara. Al 2030 non avremo ancora la Tav e neanche la linea 2 della metro. Invece di puntare ad avere l’Expo nel 2035 quando la Tav sarà già funzionante. L’Expo durerebbe sei mesi e a Torino darebbe una spinta enorme. Consiglio comunale e regionale, inoltre, dovrebbero chiedere tutti insieme alla politica italiana di lottare per cambiare l’infausta decisione europea (votata dal Pd) che ha ammazzato il motore endotermico.
A proposito di qualità del confronto, nel 1976 il Consiglio regionale aperto si tenne al Teatro Nuovo di Torino (strapieno con oltre 1000 persone) per discutere la crisi economica. Nel dibattito intervennero Umberto Agnelli, Carlo De Benedetti, Donat-Cattin, Bodrato, Libertini, Picchioni, Bertinotti, Pugno, Delpiano.
Negli anni ’70-’80 il Consiglio Comunale discuteva della situazione Fiat quasi in ogni seduta. Nel 2021 nessun parlamentare o consigliere regionale piemontese si accorse che nella Legge di Bilancio di Draghi non c’era un euro per il settore auto. Me ne accorsi io e lanciai una proposta, trasformata in mozione parlamentare da Riccardo Molinari, che convinse l’allora ministro dell’Economia a stanziare 8,7 miliardi a favore del settore che ha dato al nostro Paese la più importante filiera industriale dalla quale sono nate migliaia di aziende dell’indotto. Senza quei fondi, utilizzati in parte per gli incentivi che hanno tenuto su il settore, il ministro Urso e la premier non avrebbero potuto fare la voce grossa con Stellantis, che nel frattempo con Tavares aveva penalizzato la produzione italiana, per rilanciare la produzione in Italia, di qui la decisione di portare la 500 ibrida a Mirafiori.
Ora Tavares è stato mandato a casa e Elkann si recherà in audizione alla Camera mentre in Europa il voto delle europee sta portando a correggere quella infausta delibera europea. Mercoledì finalmente ne parleranno anche in un Consiglio regionale aperto, ma non troppo, dove non mi pare ci sia stata l’intenzione di aprire la discussione alle persone più esperte e attive. Magari mi sbaglio e ci sarà una discussione ad alto livello. La sala angusta fa il resto.