La colpa è di chi ha votato Lo Russo
Mino Giachino* 09:54 Giovedì 20 Marzo 2025 0
Caro direttore,
la mobilità insieme al lavoro e alla salute sono i tre problemi più importanti nella vita di ognuno di noi. Quando andiamo a votare dovremmo cercare di votare candidati con una grande visione sul futuro della città o del Paese (due modelli: Cavour e De Gasperi) o persone molto competenti nell’economia, nella salute e nei trasporti. Torino, grazie alla sua struttura urbana, è una delle città in cui muoversi è relativamente più semplice che a Milano e Roma, eppure da cinquant’anni non ne azzecca una.
Nel 1975 però il Pci vinse le elezioni con un manifesto che diceva No alle Grandi Opere e tra queste c’era il No alla Metropolitana. E così uscì la idea luminosa della Metropolitana leggera di cui abbiamo visto i risultati. Nel 2000 costretti dalla decisione del Cio che aveva dato a Torino le Olimpiadi invernali a condizione che ci fosse una linea di metro. Venne costruito il primo tratto inaugurato agli inizi di febbraio del 2006 alla apertura delle Olimpiadi perché allora c’era ancora una buona efficienza a costruire le opere.
Quel giorno se in Comune ci fosse stato un esperto di trasporti avrebbe suggerito a Chiamparino di fare subito il progetto della linea 2 perché i trasporti pubblici funzionano bene e danno buoni risultati se c’è una rete. Il progetto della linea 2 lo stanno ultimando ora, dopo 19 anni. Nell’Ottocento con attrezzature modestissime rispetto alle enormi talpe di oggi ci misero 13 anni a costruire il primo Traforo alpino al mondo deciso non dall’Italia ma dal piccolo Regno di Sardegna. Ma il Pci mentre diceva No alla metro a Torino ne combinava una più grossa perché con un emendamento alla legge Bucalossi, sempre nel 1975, bloccava per legge la costruzione delle autostrade. Le avevano sbagliate tutte: nel 48 volevano Stalin, nel 49 dissero No alla Nato. Eppure, senza trasporti l’economia non gira, come mi disse mio papà a fine anni Cinquanta mentre sulla 600 andavamo in Romagna dai fratelli di mia mamma. Una lezione di trasporti (se girano i camion gira l’economia) che mi è entrata nella testa grazie alla intelligenza di un elettricista come dice Paolo Conte in “gelato al limun”). Una lezione che a sinistra non è passata.
Non ho votato Lo Russo ma l’ho in grande simpatia perché era l’assistente di un mio grande amico, Gian Franco Morgando. Il sindaco afferma che quando andava a scuola lui i tram ogni tanto dovevano fermarsi per qualche problema. Se non ho sbagliato i calcoli quando lui era all’ultimo anno del liceo in Comune c’era la Giunta Castellani. Siamo a quasi quattro anni dalla sua elezione a indaco e i problemi di piazza Baldissera, della rotonda Maroncelli sono ancora lì da risolvere e ora c’è il cavalcavia Sommeiller tanto per mancare di riguardo al genio di Sommeiller che insieme a altri due grandi ingegneri Grandis e Grattoni costruì il Traforo del Frejus.
La colpa però è anche degli elettori che quando vanno a votare non scelgono persone esperte e competenti ma l’amico dell’amico incontrato magari alla cena o a pranzo. Eppure, trasporti, infrastrutture e logistica sono motori importantissimi che potrebbero aiutarci a aumentare la crescita dell’economia e del lavoro. Ecco perché servono persone esperte e competenti.
*Mino Giachino, responsabile piemontese trasporti FdI