Meloni marziana sul lavoro
Vilmo Modoni 08:44 Domenica 04 Maggio 2025 0
Il Primo Maggio capitano due eventi ormai entrati nella tradizione: il concertone dei sindacati e, da tre anni, lo spottone del governo sulla crescita del lavoro in Italia. Palazzo Chigi si trasforma nel set personale di Giorgia Meloni. Due anni fa andò in scena la passeggiata della premier fino al tavolo rotondo con i ministri seduti intorno e Giorgia a scampanellare severa. Claim del video: nel giorno della Festa dei Lavoratori il governo sceglie di lavorare (sottointeso: per il bene della nazione). L’anno scorso il tavolo era deserto ma Giorgia assicurava che il governo aveva scelto di celebrare la giornata in un solo modo: dando risposte concrete agli italiani, in particolare a quelli che si rimboccano le maniche. Quest’anno lo sceneggiatore ha proseguito su questa linea.
Nel video promozionale la premier conferma che anche quest’anno il governo celebra il Primo Maggio con i fatti. E che fatti: occupazione ai massimi storici, disoccupazione in picchiata. Giorgia Meloni, lanciatissima, ha esteso il peana anche ai salari. Magari quei nove milioni di occupati che quei sovversivi dell’Istat hanno certificato essere, pur lavorando, a un passo dalla povertà, non se ne saranno accorti, ma anche in tema di retribuzioni le cose vanno benissimo. Secondo la nostra presidente del Consiglio i salari reali crescono, in controtendenza rispetto al passato e la dinamica salariale è migliore che nel resto d’Europa. Di salario minimo, dunque, non c’è alcun bisogno, la strada giusta è già stata imboccata da Meloni e soci e «l’Italia è sempre più una repubblica fondata sul lavoro». Fine dello spot.
Peccato che la narrazione meloniana sia l’esatto contrario di quanto poco prima aveva denunciato il Capo dello Stato, con il suo grido contro i salari insufficienti. L’opposizione ha avuto gioco facile a denunciare le bugie della premier, chiedendo se viva in Italia o su Marte. Ma il fatto sorprendente è che, a smentire lo spot di Meloni, ci pensano gli alleati. Poche ore prima, infatti, il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon ha annunciato una bozza di decreto che, in soldoni, chiede di resuscitare la scala mobile agganciando i salari alla scala mobile, proprio per sanare la perdita di otto punti del potere d’acquisto dal 2021 ad oggi. Persino il mite Maurizio Lupi nel giorno della Festa del Lavoro con un comunicato stampa ha citato due emergenze: sicurezza e salari. Si vede che dati Istat, sollecitazioni di Mattarella, prese di posizione degli alleati di governo a Palazzo Chigi non arrivano. O se arrivano finiscono nel cestino. L’importante, per Giorgia, è provare a consolidare una narrazione positiva (Trump docet) che resista a ogni fact-checking. Su Marte potrebbe funzionare, vediamo se funzionerà anche in Italia.