La sedicente sinistra torinese

Torino è la terza provincia d’Italia per affluenza, e va bene, ma la cosa interessante è che le zone maggiormente votanti sono il Centro e alcune altre zone, popolate (comme d’habitude) da benestanti ricchi borghesi, intellettuali e politici ben allineati... Insomma, Torino si conferma (come da sempre) la città della soit disant “sinistra” radical chic della collina, della Crocetta e dintorni, dei “quartieri alti” e da quella fetta di “duri e puri” che ancora credono nell’utopia di una sinistra vera e onesta (poveretti!). Il tutto alla faccia delle periferie dove quello che accade è non di rado l’inferno!

La soit disant sinistra torinese (che di sinistra non ha più nulla, come la soi disant sinistra italiana), è a mio avviso un nutrito insieme di persone che vivono al meglio, hanno buone se non ottime posizioni economiche, borghesi solidamente piazzati in vari campi, robusti professionisti in vari settori, non di rado appartengono ad élite intellettual/universitarie, al mondo culturale. Insomma, sono persone che non hanno problemi seri e reali di vita e si baloccano nella convinzione che “essere di sinistra” è bello e giusto e fa fino, punto, senza nemmeno domandarsi che vuol dire. Poi ovviamente ci sono gli opportunisti di lungo corso, quelli dei media allineati, i politici smagati, i “piazzati” per antonomasia e vai... Torino sarà, credo, sempre in mano a questa soit disant sinistra che non molla l’osso e che pervade i gangli vitali della nostra città da decenni e decenni. È una roba bella “spessa”!

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