Segre, questione di fiducia(ria)

Le affermazioni sui cui è stato costruito l’articolo “Pene (d'amore) e salame per Segre. C’è lui dietro il salumificio Franchi” sono sbagliate già dal titolo. Segre non è socio né direttamente né indirettamente di Alimentagri Piemonte. Da tempo ha inoltre cessato qualsiasi ruolo operativo dopo aver seguito nel 2020 come professionista l’acquisizione del Salumificio Franchi, rimanendo solo la sede legale presso lo studio. Segre ha una fiduciaria che, come è noto e dovrebbe essere noto anche all’autore dell’articolo, come tutte le fiduciarie non ha la proprietà dei beni ma agisce come intermediaria per conto del fiduciante. Sostenere che il salumificio Franchi sarebbe “nelle sue mani” perché intestato alla fiduciaria è dunque privo di qualsiasi fondamento e del resto sarebbe alquanto bizzarro che qualcuno usasse la propria fiduciaria per mascherare una proprietà riconducibile a sé stesso. Dobbiamo anche smentire che vi siano poi accuse di “frodi nel trading” come è stato scritto nell’articolo.

* Giorgio Tedeschi, Comunicazione Segre

***

Quanto da noi scritto si basa su atti ufficiali e documenti pubblici, in particolare sulle visure camerali. Da queste risulta con chiarezza che il 98% delle quote del Salumificio Franchi è detenuto da Segreto Fiduciaria Spa, la quale è a sua volta controllata al 100% dalla MI.Mo.Se Spa, di cui il dottor Segre risulta essere unico azionista. Non ci è mai passato per l’anticamera del cervello di immaginare un dottor Segre intento a insaccare salami o legare salsicce: abbiamo semplicemente descritto la catena societaria in base a questi dati oggettivi, e non a supposizioni, come emerge dai documenti ufficiali.

Se, come la vostra comunicazione lascia intendere, la complessa struttura societaria rappresenta un’operazione destinata a celare una proprietà diversa da quella riconducibile al dottor Segre, riteniamo vi sia un solo modo per fugare ogni dubbio: rendere pubblica l’identità del o dei reali proprietari. Quanto all’affidamento dell’azienda, ricordiamo che la gestione fu assegnata ad Antonio Posa tramite la partecipazione del 2% di Alimentagri, circostanza da noi riportata correttamente.

In merito, infine, alle indagini citate nell’articolo, precisiamo che abbiamo riportato quanto emerso da atti e fonti ufficiali, in particolare l’attività investigativa della Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica. Non abbiamo mai parlato di condanne, ma di ipotesi di reato nell’ambito delle indagini, su cui siamo certi che Directa e lo stesso dottor Segre sapranno dimostrare la loro estraneità. (bb)

print_icon