Palestina, non semplifichiamo
Claudio Cerrato* 11:33 Mercoledì 08 Ottobre 2025 0
Egregio Direttore, l’eccesso di semplificazione che troppo spesso la politica infligge a fatti ed eventi contemporanei forse è utile per la comunicazione social nell’attuale società iperconnessa, ma è assolutamente deleteria per affrontare la complessità dei problemi che abbiamo di fronte quotidianamente ad ogni livello.
Come rappresentanti politici ed istituzionali abbiamo la responsabilità non solo di ascoltare ed entrare in empatia con la cittadinanza, e capirne i bisogni, ma anche darne una corretta interpretazione attraverso la nostra matrice valoriale di appartenenza.
Da questo deriva la volontà di sventolare la bandiera palestinese dal balcone del Municipio il 3 ottobre, per esprimere solidarietà a quel popolo ed ai volontari della Flotilla, e quella di prendere nettamente le distanze da manifestazioni indette invece per il 7 ottobre, che tentano di schiacciare un movimento ampio partecipato democratico e pacifico su posizioni violente e antitetiche.
Il 7 ottobre non possono esserci tentennamenti nel condannare il massacro e il successivo rapimento di centinaia di civili inermi.
Senza dimenticare mai i 56 conflitti che insanguinano ad oggi il mondo e l’aggressione della Russia all’Ucraina che sta mettendo in discussione gli equilibri geopolitici e l’esistenza stessa dell’Europa come comunità democratica e non solo come mero mercato comune.
Come amministratori di Torino stiamo cambiando il volto e sviluppando le vocazioni migliori della città, basti pensare al rinnovato parco del Valentino, alle 18 biblioteche di quartiere, alla linea 2 della metropolitana, ai grandi eventi che hanno riportato Torino all’onore delle cronache internazionali, questo ci obbliga a confrontarci anche, e forse soprattutto, con chi questo cambiamento non lo avverte o peggio non ne è coinvolto.
Non si può semplificare tutto chiedendo più sicurezza e più polizia per poi lasciare le stesse forze dell’ordine sole a fronteggiare i fenomeni sociali estremi, che siano l’ordine pubblico o l’ondata di consumo di stupefacenti.
È nostro compito disinnescare la violenza e contrastare il disagio prima che si concentri in centinaia di giovani adulti, bisogna intervenire perché le seconde e terze generazioni non si sentano escluse dalla vita cittadina e non si rifugino nelle esplosioni di rabbia o nell’anestetizzarsi con “le peggio sostanze”.
Per questo ci vuole sicuramente un adeguato controllo del territorio da parte dello Stato, ma anche politiche e risorse per l’integrazione, per sentirsi parte attiva nella cittadinanza, per la prevenzione delle dipendenze e per il lavoro sicuro, non precario e povero.
Lunedì scorso mi sarei aspettato una discussione franca su questi temi in Consiglio Comunale invece di sceneggiate e distinguo che nulla aggiungono al merito delle questioni, e proprio quella pericolosa tendenza alla semplificazione ed all’esibizione a cui ho accennato la causa di momenti così brutti e poco dignitosi della vita istituzionale.
Non va bene, e ci sentiamo ora ancora più impegnati affinché non si ripetano scene simili e l’impegno di tutti sia rivolto verso la Città ed i suoi problemi.
Rimanendo sempre disponibile al confronto sul concreto in sede pubblica con tutte le forze politiche e sociali le porgo i miei migliori saluti.
*Claudio Cerrato, capogruppo Pd al Comune di Torino



