Quant'è infantile la sinistra

Caro Direttore,
la citazione di Lenin sull’infantilismo della sinistra, benché datata e nel tempo contestata, rimane sempre attuale per descrivere un campo progressista che, rosicando per qualche sconfitta (meritata, peraltro!), si affanna come una banderuola alla ricerca di discorsi altisonanti ma di poca, nulla o effimera consistenza. Le recenti e scomposte invettive di Landini ed Elly, che insultano per alimentare un vittimismo che finisce per rafforzare la posizione di Meloni, ne sono un esempio. Non sarebbe stato più saggio evitare di rispondere alle loro provocazioni?

Prendiamo il caso della dottoressa Albanese, ieri all’Onu e oggi chissà dove, invocata a gran voce da tutti i media con un eloquio garibaldino, da tribuno d’altri tempi (un Lenin da filmati d’epoca), volutamente scorretto quel tanto che basta per farsi capopopolo. Tuttavia, anziché unire, risulta clamorosamente divisiva, persino a sinistra! Se gli illuminati progressisti del Pd e dintorni vogliono davvero superare la destra, che rimane saldamente in sella, devono trovare un nome valido e sicuro, ma soprattutto unire le forze, proporre programmi concreti e idee chiare. Inseguire la Flottilla o i cortei, ignorare o addirittura giustificare le intemperanze (troppi distinguo sulle violenze), non paga, come dimostrano i risultati elettorali.

Ogni giorno spunta un nuovo “federatore”, sempre migliore del precedente: da Sala a Ruffini, dalla sindaca di Genova fino alla stessa Albanese, e così via. Forse sarebbe utile chiedere lumi a Bettini. È necessario darsi una mossa e prendere decisioni, perché, ad esempio, alla Camera astenersi non è una strategia seria. Senza dimenticare Matteo Renzi che, nella sua Toscana, ha fatto il pieno (insieme a molte altre liste minori) e sembra inarrestabile, grazie all’attenzione benevola di radio, televisioni e giornali, che lo intervistano e lo lodano, soprattutto da quando si presenta come il principale avversario del governo.

Un consiglio non richiesto ai progressisti: abbandonare le tattiche di corto respiro e proporre novità chiare e serie per il Paese, prendendo una posizione netta sulla sicurezza e sostenendo le forze dell’ordine contro i balordi. Un esempio? Al sindaco di Torino chiedo: a che punto è il progetto di regolarizzazione del centro Askatasuna, che sembrava coraggioso ma oggi appare fermo?

Estremismo e infantilismo politico della sinistra non portano da nessuna parte.

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