A Torino servirebbe Crosetto
Mino Giachino 15:48 Domenica 02 Novembre 2025 0
Caro Direttore,
leggo il tuo lungo articolo di prima mattina, nel giorno dei morti, e mi permetto di risponderti prima di fare il giro dei cimiteri. Maurizio Marrone è un ottimo ragazzo, con idee forti e una squadra determinata, anche se molto chiusa, come tutto l’ex Movimento Sociale. Ci sono voluti Giorgia Meloni e la compagnia importante di Guido Crosetto per portare Fratelli d’Italia attorno al trenta per cento dei voti a livello nazionale, anche se a Torino – città antifascista – i consensi sono inferiori.
Ma Torino non merita di essere usata solo per aumentare i voti di Fratelli d’Italia. Torino ha bisogno di far ripartire la propria economia dopo trent’anni di bassa crescita. Se non riparte Torino, neppure la nazione – come dice Giorgia – potrà far ripartire la sua economia. Perché l’economia torinese, cioè il settore auto, trainava almeno altre dieci regioni. Non così le altre città. Milano sta andando bene, Genova è ripartita, Bologna cresce più di Torino, così come Roma. Ma l’Italia, da anni, cresce di zero virgola. Al contrario, se riparte l’economia torinese, anche quella italiana ne trarrà un grande beneficio. Ecco perché le prossime elezioni comunali saranno importantissime.
Io ho appoggiato Damilano, ma pensavo che comunque anche Lo Russo avrebbe rilanciato la città. Lo Russo, che frequentava molto il senatore Morgando, avrebbe dovuto conoscere la cultura dei nostri due più importanti amministratori locali del dopoguerra: il sindaco Peyron e il presidente della Provincia Giuseppe Grosso. Insieme a Valletta e a tanti imprenditori fecero rinascere Torino – la città più bombardata – e con Torino l’Italia, grazie al settore auto, alle autostrade, ai trafori e a Italia ’61.
La giunta Lo Russo, frenata dai suoi alleati – gente senza la cultura dello sviluppo – non solo non ha rilanciato la città, ma l’ha impoverita. Torino non si rilancia con biciclette e monopattini, ma difendendo, e innovandola, la sua industria.
L’opera più importante di questi anni, ancora da terminare, è la Biblioteca a Torino Esposizioni. Ma l’opera che rilancerà Genova è la nuova Diga Foranea, che farà aumentare del 50% i traffici del primo porto italiano. Con la nuova diga, Genova farà crescere tutta l’economia del Nord. Con la nuova biblioteca, non credo avremo gli stessi risultati.
Torino avrebbe dovuto spingere il Governo e il Parlamento a usare meglio i miliardi del fondo Giorgetti per il settore auto, nato da una mia iniziativa portata avanti dall’onorevole Molinari. Torino non riesce neanche a farsi promotrice presso il Governo di un Fondo di garanzia al credito per le aziende dell’indotto, che da mesi faticano a causa dei tagli di Tavares e del disimpegno della grande famiglia da Torino.
Non capisco perché Comune e Regione non utilizzino a Roma la leva dei quaranta tra deputati e senatori eletti in Piemonte per accelerare la Tav e difendere il settore auto, la più importante filiera industriale italiana ed europea. Torino dovrebbe convincere il Governo nazionale a sperimentare nei nostri quartieri svantaggiati, dimenticati, insicuri e con un pil bassissimo, il nuovo Piano Casa nazionale, che dovrebbe ispirarsi al grande Piano Casa di Fanfani.
Conto sul cambio di passo delle due Fondazioni bancarie, perché – come sai – i miliardi, dicono cinque, che le fondazioni bancarie piemontesi hanno versato al territorio nei primi vent’anni di questo secolo non sono riusciti a frenare il calo della crescita economica torinese e piemontese, a parte la zona aurea di Cuneo.
Ecco perché Torino deve assolutamente cambiare guida tra poco più di un anno. Ma Torino può rinascere solo con chi ha nelle vene la cultura dello sviluppo, come aveva la nostra Democrazia Cristiana. Il settore auto avrà almeno quindici anni importanti per poter rinnovare il vecchio parco circolante europeo. Contemporaneamente, Torino deve puntare a essere leader nel settore della mobilità del futuro, trainata dall’intelligenza artificiale e dalle connessioni, oltre che nell’aerospazio.
Ecco perché occorre puntare su un candidato vincente come Guido Crosetto, che sta facendo bene al Ministero della Difesa e che, con la cultura di governo acquisita in questi anni, a Torino farebbe la differenza come la facevano Rivera e Platini. E noi della nuova Dc, che sappiamo quanto siano importanti il lavoro e la sicurezza per la gente, gli daremmo una mano.



