CINQUE CERCHI

Fiamma olimpica per "bruciare" Torino

Ecco come i contestatori hanno deciso di attendere lunedì prossimo il verdetto sulla candidatura ai Giochi invernali 2026. Un braciere allo Stadio per dar fuoco al dossier “fuffa costato 50mila euro”. All'iniziativa guarda con simpatia la consigliera M5s Albano

La fiamma olimpica alimentata dal “dossier fuffa costato 50mila euro”. È l'iniziativa promossa dal CoNo, il Coordinamento contro la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026 che lunedì sera, alla vigilia della probabile decisione del Coni sulla candidatura italiana per i Giochi invernali, organizza presso il braciere olimpico di Torino 2006 la “Cerimonia di chiusura di Torino 2026 dando fuoco al dossier olimpico” presentato ieri.

“Fuoco - si legge nell’annuncio dell'iniziativa su Facebook - per bruciare la speculazione, la mancanza di democrazia, la mistificazione e la manipolazione che incombono su Torino a causa di una scelta voluta dall'amministrazione comunale. Una cerimonia simbolica e pacifica, per dire a tutta Italia che Torino è contraria a queste maxi speculazioni”.

L’iniziativa prenderà il via alle ex palazzine olimpiche del Moi, “uno dei molti simboli del furto olimpico di denaro pubblico di dodici anni fa” scrivono gli organizzatori. Da qui partirà una passeggiata per raggiungere lo Stadio Olimpico dove, “nel nostro braciere - spiegano - faremo divorare dalle fiamme quei fogli pieni di nulla che rappresentano un pericolo letale per la nostra città”. Ad esprimere interesse per la manifestazione, sui social, anche la consigliera comunale M5s Daniela Albano, una delle più critiche verso la candidatura di Torino all’evento a cinque cerchi.

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