POLITICA & GIUSTIZIA

Finpiemonte, Gatti in libertà

Il gup mette fine ai domiciliari dell'ex presidente della finanziaria regionale, arrestato per il maxipeculato ai danni della finanziaria regionale. Gli avvocati si aspettano l'imminente conclusione dell'indagine

Fabrizio Gatti torna a essere un uomo libero. Il gip Rosanna La Rosa ha accolto la richiesta presentata dagli avvocati Luigi Chiappero e Luigi Giuliano che chiedevano la fine delle misure cautelari nei confronti dell'ex presidente di Finpiemonte, indagato per un peculato aggravato di circa sei milioni di euro dalla procura di Torino. L'inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Pelosi e dall'aggiunto Enrica Gabetta, viaggia ormai verso le sue fasi finali, gli accertamenti sono conclusi e per questo, essendo venuto meno il pericolo di fuga e il pericolo di inquinamento delle prove, i difensori hanno chiesto ai magistrati di porre fine agli arresti domiciliari, in cui Gatti si trova dal 21 maggio dopo aver passato più di un mese in carcere.

La procura ha espresso il suo parere favorevole e a quel punto il gip La Rosa ha  dato l'ok per la fine della misura cautelare. Gatti è indagato di peculato aggravato insieme agli imprenditori Pio Piccini (difeso da Manlio Morcella) e Massimo Pichetti (assistito da Emilio Ricci e Francesco Emanuele Salamone). Tra gli indagati figurano i due presunti prestanome Giuseppe Colucci e Giuseppe Arabia e, infine, il funzionario della banca Vontobel (presso la quale erano stato aperto un deposito con ), Francesco Cirillo

Secondo gli investigatori, quando era presidente di Finpiemonte Gatti ha aperto un conto in Svizzera nel quale depositare circa 51 milioni di euro, soldi che la finanziaria della Regione Piemonte avrebbe dovuto utilizzare per sostenere le aziende locali. Da quel conto, poi, sono partiti tre bonifici, per un totale di quasi sei milioni di euro, destinati a due società riconducibili a Piccini e Pichetti, imprenditori che si erano impegnati a salvare la Gem Immobiliare di Gatti dal fallimento. Tuttavia quel denaro, che doveva poi finire ai creditori, è sparito. La polizia finanziaria-tributaria della Guardia di finanza è andata a caccia di quel denaro e non è escluso che, nel frattempo, il numero degli indagati sia cresciuto. Nei prossimi giorni, forse la prossima settimana, la procura di Torino invierà gli avvisi di chiusura indagini e non sono escluse novità.

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