POLITICA & SANITA'

Pronto soccorso oculistico, Regione procede alla cieca

Resta un'incognita la data del trasferimento dell'Oftalmico in via Cherasco. Saitta: "Nei prossimi giorni potrò dare indicazioni precise. La prima visita si potrà fare senza prenotazione". L'opposizione attacca: "Si arrampicano sui vetri"

Del nuovo pronto soccorso oftalmico di via Cherasco per il momento non si vede nemmeno l’ombra. “Sarò in grado di indicare una data precisa per il trasferimento nei prossimi giorni” afferma in aula l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo al question time dei consiglieri Benito Sinatora (Lega) e Stefania Batzella (Movimento libero indipendente). E contestualmente Saitta annuncia che d’ora in poi, per non appesantire le liste d’attesa in oculistica, “la prima visita sarà ad accesso diretto, cioè senza prenotazione”. Restano le incognite sui tempi di un trasloco, da via Juvarra a via Cherasco, più volte dato per imminente ma al momento ancora di là da venire. “Le aziende sanitarie e i direttori generali sono stati coinvolti recentemente per porre una grande attenzione sul tema delle liste d’attesa – ha aggiunto Saitta -. Il progetto che stanno predisponendo i direttori condurrà alla creazione di una rete per l’intera città di Torino e all’ampliamento delle sedi di erogazione delle visite”.

L’opposizione, con Batzella, attacca Saitta – “si arrampica sui vetri” – e chiede certezze. “Nell'ex Oftalmico di via Juvarra, convertito in Casa della salute - dice Batzella - il pronto soccorso è ancora attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette e registra oltre 50mila passaggi all’anno. In via Cherasco invece il pronto soccorso sarà attivo soltanto 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, e fuori da questo orario i pazienti dovranno recarsi al Dea delle Molinette”. Il vero problema, secondo Batzella “è che il numero di oculisti, infermieri e operatori sociosanitari è insufficiente a garantire le attività di pronto soccorso. Inoltre i locali sono inadeguati e non ci sono ancora le apparecchiature e gli arredi”. “L’approssimarsi della campagna elettorale - ha poi aggiunto Sinatora - potrebbe far dilatare ulteriormente i tempi di inaugurazione penalizzando gli utenti che subiscono già i disagi di una sanità che vede l’allungamento delle liste d’attesa”.

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