DECRESCITA INFELICE

Gioco, partita, incontro. Ciao Torino

L’ATP Master Finals a Torino “non s’ha da fare” così ha deciso la Lega di un Salvini Don Rodrigo che non ha trovato alcuna opposizione da parte di un’impaurita e incapace di imporsi e lottare per la sua città Chiara Appendino, qui nelle meste vesti del Don Abbondio di turno.

Un’altra occasione persa, dopo quella delle Olimpiadi Invernali del 2026, che ha visto la nostra Regione essere nuovamente messa all’angolo da una Lega che ha chiaramente deciso di emarginare Torino e il Piemonte da ogni possibile evento che possa ridare vita a un territorio che tra crisi economica, la “decrescita infelice” professata dall’amministrazione torinese e un Governo centrale incompetente sta lentamente cadendo in uno stato di apatia dove il No, spesso e volentieri, vince sul Sì.

Questa volta sono stati i giochi politici tra i due partiti di Governo che, seppur alleati, non perdono occasione per mettersi i bastoni tra le ruote nelle decisioni su cui non sono d’accordo. La Lega ha colto subito l’occasione per “vendicarsi” dell’opposizione grillina alla candidatura olimpica lombardo-veneta mettendo il veto ai finanziamenti richiesti da Torino per portare avanti la candidatura alle ATP Finals che invece era sostenuta dal comune torinese. Così, per squallidi giochi politici tra partiti che hanno più a cuore la poltrona e il consenso elettorale del bene del proprio paese, ci ritroviamo davanti all’ennesima occasione persa di questi ultimi 3 anni dall’amministrazione del capoluogo piemontese, che ha dimostrato, una volta di più, la sua incapacità nella gestione delle dinamiche amministrative di un comune come Torino. Perché a dire sempre no succede che poi la volta che dici sì sarà qualcun altro a costringerti al no.

A pensar male viene poi da chiedersi se questa emarginazione del Piemonte escluso da ogni decisione e ogni possibile attività di rilancio non nasconda una precisa strategia che punti a indebolire le attuali amministrazioni regionali e comunali per poi passare all’incasso elettorale alle prossime elezioni. Probabilmente una eventuale vittoria di Torino alla candidatura alle ATP Finals sarebbe stato un successo che alla prossime regionali avrebbe rischiato di spostare troppi voti verso l’attuale amministrazione, un rischio che Salvini e la Lega hanno preferito non correre a scapito di Torino.

Va considerato inoltre che il contratto per le ATP Finals non è annuale ma è per cinque anni e, in caso di vittoria, avrebbe comportato avere le telecamere di tutto il mondo e l’attenzione di ogni appassionato di sport e tennis puntati su Torino dal 2022 al 2026, con tutti i benefici conseguenti dal punto di vista comunicativo e turistico. Un modo per far conoscere ancora una volta di più a tutto il mondo le meraviglie artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche del nostro capoluogo e della nostra regione e ottenere ripercussioni economiche positive su tutto il territorio. Avrebbe rivitalizzato un mese, quello di Novembre, che generalmente evidenzia un afflusso turistico inferiore e dato lo slancio alla città per puntare a nuovi progetti e iniziative.

L’occasione era decisamente ghiotta e le possibilità di portare a Torino la manifestazione tennistica più importante dopo i 4 tornei dello Slam erano concrete visto che l’ATP sta seriamente pensando di cambiare location, dopo gli anni passati nella O2 Arena di Londra. Una città Europea rimane la meta più probabile visto che solo una settimana prima si gioca il Master 1000 di Bercy a Parigi e non si può chiedere ai migliori 8 giocatori del mondo di spostarsi a giocare un torneo così importante in luoghi troppo lontani che obbligherebbero a gestire tante ore di fuso orario di differenza. La sfida era quindi con Manchester e Londra e, sfruttando anche le incertezze dovuta alla Brexit, le possibilità per Torino erano veramente tante e fa ancora più rabbia vedere sfumare così, per banali lotte di potere, un’occasione così alla portata.

Nel 2022 difficilmente avremmo ancora visto in campo un 41enne Roger Federer e molto probabilmente anche la sua nemesi Rafael Nadal nel 2022 avrà già appeso la racchetta al chiodo. Forse Novak Djokovich potrà essere ancora della partita ma tanti nuovi giovani di ottime prospettive si stanno affacciando ai piani alti della classifica. Zverev, Tsitsipas, Shapovalov, Kachanov, Medvedev cercano con la costanza, l’impegno e il lavoro di provare a scalfire il dominio di quelli che, senza dubbio, saranno considerati come i 3 più grandi tennisti della storia di questo sport. Questi ragazzi che oggi hanno tra i 19 e i 21 anni dal 2022 raggiungeranno il top della loro carriera e avrebbero potuto regalare al pubblico di Torino momenti di tennis che sarebbero rimasti impressi nella storia, rendendo la nostra città un luogo ricordato nel futuro da ogni appassionato di tennis.

*Enzo Lavolta, vicepresidente Consiglio comunale di Torino

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