INTERVISTA

Renziani a Roma, pensando a Torino: "Ci saremo con il nostro simbolo"

Duecento attivisti in partenza dal Piemonte per l'assemblea nazionale di Italia Viva. Ricca: "Alle elezioni col Pd ma no a un'alleanza con il M5s". Il nodo Moderati e il cantiere con Calenda e Più Europa

Se sarà un gran bel film, tanto per dirla con Vasco, è tutto ancora da vedere, intanto Matteo Renzi riunisce i suoi a Cinecittà, l’1 e il 2 febbraio, per l’assemblea nazionale di Italia Viva. Primo appuntamento dopo l'happening di Torino, a novembre. Dal Piemonte sono pronti a partire in duecento per un appuntamento dal quale in tanti si attendono risposte sul futuro politico e organizzativo di un partito che galleggia: non sfonda ma neanche affonda. «Ci attende una levataccia» dice Davide Ricca, presidente dell’VIII Circoscrizione di Torino, tra i primi a sposare e diffondere il verbo dell’ex rottamatore, confluito nel nuovo partito assieme ai parlamentari Silvia Fregolent, Mauro Marino e Mimmo Portas, dei Moderati. È stato lui in questi mesi di start-up a tirare le fila nel capoluogo piemontese dove tra un anno si vota e «noi ci saremo». Il debutto sarà alle prossime regionali, a partire dalla Toscana, dove l’ex premier sostiene il candidato governatore di centrosinistra. Mentre in Puglia si lavora a una “coalizione del buonsenso”, laboratorio d’ispirazione liberal-macroniana, assieme a Carlo Calenda ed Emma Bonino, dopo il “No” a Michele Emiliano.  

Ricca, e a Torino come vi muovete?
«Posso dire con certezza che Italia Viva ci sarà e farà parte di una coalizione di centrosinistra, ma senza il Movimento 5 stelle».

Il solito veto su Chiara Appendino e i suoi?
«Leggo che il Pd torinese e il segretario Mimmo Carretta stanno tenendo duro contro ogni ipotesi di accordo. Dovrebbero farci una statua, perché senza di noi e i Moderati avremmo già una candidatura che prova a ricalcare l’alleanza di governo».

Non crede a un fronte progressista ampio per arginare la Lega?
«Mi sembrano solo sotterfugi».

Siparla di un candidato sindaco della società civile…
«Basta con questa contrapposizione netta tra società civile e società politica. Italia Viva nasce proprio per questo, portare il civismo e il buon senso al governo del Paese. Bonaccini insegna: lui è un politico a 360 gradi, ottimo amministratore, è riuscito a interpretare il sentimento della società civile».

Insomma, sareste pronti ad andare da soli, come in Puglia?
«Non saremmo soli, mi pare che anche i Moderati la pensino allo stesso modo. Se il Pd sceglie una soluzione con i Cinquestelle esclude noi».

A proposito di Moderati: come si collocano rispetto a Italia Viva?
«Spero si raggiunga un accordo organico. Abbiamo bisogno della competenza di Mimmo Portas».

Sarà lui a tirare le fila a Torino?
«Me lo auguro sinceramente, la sua capacità organizzativa potrebbe fare la differenza».

Intanto a Moncalieri, quinta città del Piemonte, andrà con il centrodestra…
«Se il Pd non prende neanche in considerazione di valutare altri candidati a fronte delle perplessità manifestate da un alleato della coalizione, allora è comprensibile che qualcuno possa uscire».

Il reclutamento tra gli amministratori è partito in sordina, solo una dozzina nel capoluogo tra sindaci e consiglieri comunali. In Sala Rossa l’unico che ha lasciato il Pd ha scelto Azione, si tratta di Claudio Lubatti. Quali sono i rapporti con loro?
«Mi pare che siano in corso abboccamenti a livello nazionale. Ci sono due proposte: una per il governo della Puglia e una sulla candidatura di Federica Angeli alle suppletive a Roma, quest’ultima bocciata dal Pd. Il problema è che da quello che leggo talvolta su alcuni post c’è una pregiudiziale di certi militanti verso il percorso di Renzi».

Una “relazione complicata”, a proposito di social?
«Al momento non c’è ancora una relazione, ma io spero sinceramente che quel cantiere si apra: con Azione, Più Europa e pure con moderati di Forza Italia che non vogliono morire leghisti».

C’è chi dice che ora avete paura delle soglie di sbarramento…
«Non è così. Gli ultimi sondaggi ci danno sopra il 5%, abbiamo eletto un consigliere in Emilia-Romagna nella lista Bonaccini e un secondo non è riuscito a entrare per un pugno di voti. Io parlo di un’alleanza di progetto, di ampio respiro».

Italia Viva quando inizierà a darsi un’organizzazione?
«È uno dei temi che affronteremo nel week end a Roma. Ci stiamo organizzando. Dobbiamo capire come verrà suddiviso il territorio, di certo verrà individuata una diarchia, uomo-donna, a capo di ogni territorio».

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