PROFONDO ROSSO

Sanità, Torino è la grande malata

Molinette in rosso per 120 milioni. In disavanzo anche i conti delle altre Asl del capoluogo. L'assessore Icardi minaccia i direttori generali: "Abbiamo raschiato il fondo del barile, chi sfora salta". Da domani in Consiglio regionale via all'iter per l'approvazione del bilancio

La situazione finanziaria della Regione Piemonte è ancora precaria, il debito è di 9,3 miliardi e nel 2020 inciderà sulla spesa corrente per quasi 500 milioni di euro, 50 in più rispetto allo scorso anno. Insomma, soldi per voli pindarici non ce ne sono e anzi, a partire dalla Sanità, che costituisce un capitolo a parte, il governatore Alberto Cirio è pronto a imporre a una robusta cura dimagrante. Anche perché nell’ultimo anno la spesa di Asl e Aso ha superato di 407 milioni di euro le risorse del fondo sanitario nazionale ed è stata coperta con fondi extra o derivanti dalla gestione sanitaria accentrata. “Abbiamo raschiato il fondo del barile per coprire il 2019” afferma l’assessore Luigi Icardi che poi rincara: “La situazione è drammatica, siamo con un piede nel piano di rientro”. La situazione dei conti di piazza Castello non consentirà quest'anno di trovare risorse aggiuntive per tamponare le emorragie finanziarie che qua e là dovessero manifestarsi, per questo la parola d'ordine è "responsabilità".

Proprio sulla Sanità si concentrano le principali preoccupazioni di questa giunta. Icardi conferma che chi non sta dentro i parametri finanziari stabiliti “salta”. Un campanello d’allarme per alcuni direttori generali a partire da quelli di Torino. Le Asl e le Aso del capoluogo, infatti, hanno accumulato nell'ultimo anno un disavanzo complessivo di circa 230 milioni di euro (foto sotto). La situazione più preoccupante si registra alla Città della Salute, dove il rosso si attesta attorno ai 120 milioni, mentre va oltre i 40 milioni all’Asl To4 e all’Asl unica di Torino. Hanno sforato per circa 20 milioni, invece, l’Asl Cuneo 1 e la To5. Tra le più virtuose ci sono, invece, l’azienda sanitaria di Biella, l’ospedale Maggiore della Carità di Novara, il Santa Croce e Carle di Cuneo, il Mauriziano e l’Asl Cuneo 2 che chiudono pressoché in pari.

Ma attenzione a trasformare la sanità in una questione meramente contabile. Mentre Cirio e Icardi si fanno garanti del rispetto dei conti, in maggioranza Fratelli d’Italia inizia a piantare i suoi paletti. Secondo il capogruppo Maurizio Marrone la razionalizzazione dei costi “non deve prevedere chiusure e declassamenti dettati da Roma e imposti ai territori, perché ricordo che alla base della pesante sconfitta elettorale del centrosinistra c’era anche la decisione di Saitta di rinchiudersi con Chiamparino in una torre d’avorio ed uscirne solo per portare al Ministero della Salute gli scalpi delle strutture piemontesi chiuse, spesso sulla base di analisi parziali e senza pensare concretamente alle ricadute negative”. Un monito ben chiaro sull’atteggiamento che intende mantenere FdI in Consiglio riguardo alla difficile necessità di far conciliare servizi ai cittadini e conti in ordine.

In aiuto della Regione arriverà il governo giallorosso che, incrementando il Fondo sanitario nazionale, garantirà 80 milioni in più per l'anno in corso. Ossigeno puro, necessario per andare a coprire una parte di quel sovrappiù di spesa previsto in alcune Asl e ospedali anche per il 2020. Inoltre Cirio ha annunciato l’istituzione di un fondo d’emergenza da 50 milioni che fungerà da ulteriore polmone per la Sanità cui vanno aggiunti un centinaio di milioni della gestione sanitaria accentrata. Tirando le somme, dei 407 milioni di sforamento dello scorso anno bisognerà recuperarne attraverso manovre di spending review non più di 150.

Il dito resta puntato contro la grande malata di Torino, la Città della Salute che ha un disavanzo “storico”, “strutturale” che si aggira intorno ai 100 milioni. Una sofferenza finanziaria dettata in buona parte anche dalla gestione di strutture vetuste, energivore che, oltre a un piano di controllo della spesa oggi, dovrebbe consigliare a questo esecutivo di procedere spedito verso la realizzazione del nuovo Parco della Salute.

“Il timone del governo della Regione è ben saldo e raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo dati, ma dovremo affrontare con serietà una situazione di conti difficile ereditata del passato” mette in chiaro Cirio che si appella alla “responsabilità da parte di tutti, maggioranza e opposizione, per affrontare una situazione che è molto complessa”. Un avviso ai naviganti in vista del dibattito sul bilancio che inizierà il proprio iter domani mattina in Prima Commissione. Tradotto: nessun assalto alla diligenza, perché tanto è vuota.

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