Api Torino, pmi hanno ordini solo per un mese

Le piccole e medie imprese torinesi hanno ordini solo per un mese; la metà degli imprenditori prevede un ulteriore peggioramento della situazione. Sono due delle indicazioni che arrivano dalla consueta indagine congiunturale di metà anno condotta dall'Ufficio Studi di Api Torino. "Quanto emerso dalla nostra ricerca - dice subito il presidente di Api, Corrado Alberto - dimostra non solo l'effetto pesante di Covid-19 ma soprattutto quanto occorra fare di più dal punto di vista degli strumenti messi a disposizione delle imprese per ripartire. E' necessario, in particolare, non solo spostare in avanti scadenze e impegni fiscali tributari, ma impostare una sorta di contabilità-Covid che preveda una forte iniezione di liquidità, una spinta al mercato interno, sostegni per le esportazioni, una attenzione verso settori strategici come quelli delle grandi opere e dell'automotive. Accanto a tutto questo, è importante una decisa azione di snellimento della burocrazia. Certo, alcune cose sono state intraprese, altre sono state per ora solo annunciate. Le istituzioni devono comunque rendersi conto che il tempo degli annunci è ampiamente scaduto. L'autunno è dietro l'angolo e, oltre al rischio di una ripresa dei contagi, quello che potrebbe accadere è un'ondata di chiusure di aziende che, soprattutto per le pmi, significherebbe non solo disoccupazione ma anche la perdita di saperi produttivi difficilmente recuperabili. E l'Italia, ricordiamocelo, ha proprio nelle pmi il suo asse produttivo più importante".  

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