POLITICA & SANITA'

Parte la giostra dei direttori Asl

Vercellino promosso alla guida della To4. Cambia sede la Serpieri, probabile ritorno ad Asti di Galante. Ultime ore di trattative e manovre prima della giunta regionale di venerdì, anticipo dello spoils system che avverrà la primavera prossima

Il nome da scrivere sulla delibera con cui venerdì la giunta regionale dovrebbe nominare il commissario dell’Asl To4 c’è. È quello di Luigi Vercellino, attuale direttore amministrativo dell’Asl Alessandria e tra i papabili fin da quando si è profilata la sostituzione dell’attuale direttore generale Lorenzo Ardissone, procedura poi accelerata dalla decisione del manager di lasciare l’incarico entro l’estate.

Quella del cambio al vertice dell’azienda torinese potrebbe non essere l’unica decisione ad essere assunta dopodomani sul fronte delle Asl. Ci sono direttori per i quali in corso Regina si è già deciso di far preparare le valigie, anche se non per andare a casa come paventato e ipotizzato nelle settimane scorse bensì per cambiare sede. E ci sono commissari nominati dalla precedente giunta, riconfermati dall’attuale, il cui mandato probabilmente terminerà prima della scadenza naturale, ovvero la prossima primavera quando saranno nominati i nuovi direttori generali. Un po’ risiko, un po’ dòmino, quello annunciato da tempo come prologo dello spoil system atteso nei primi mesi dell’anno prossimo, ma anche come inevitabile conseguenza di quei bilanci in rosso, talvolta con cifre assai pesanti, con cui alcune aziende hanno chiuso l’esercizio 2019.

Tra questa proprio la To4, passata dal già gravoso fardello di 18 milioni 895mila euro del 2018 ai 24 e 848mila dell’anno scorso. Ai primi di luglio il direttore generale annuncia le sue dimissioni, o meglio l’intenzione di voler andare in pensione. Da quel momento si aprono i giochi, anche se già prima c’era chi si stava preparando. Molti considerata la difficile situazione dell’azienda sotto il profilo finanziario, rivolgono l’attenzione su uno dei manager più quotati dal punto di vista del controllo di gestione, ovvero l’attuale direttore amministrativo della Città della Salute, Valter Alpe, ma accanto al suo nome compare da subito quello di Vercellino.

L’ex direttore del Castello di Masino, già componente del cda del non fortunato Consorzio per l’informatizzazione del Canavese, uomo a lungo dato come vicino al centrosinistra (più centro che sinistra) e oggi con buone sponde nella Lega, in queste settimane non ha nascosto il suo attivismo per conquistare il posto che, salvo improbabili sorprese, gli verrà assegnato dopodomani. Un percorso non proprio sgombro da ostacoli. I più ingombranti li ha piazzato un gruppo di sindaci del Chivassese, con in testa quello di Settimo Torinese, Elena Piastra, allarmati dal timore che Vercellino possa spostare maggiori attenzioni e investimenti su Ivrea, peraltro zona di forte influenza leghista. Da qui una seri di interventi, più o meno ufficiali, tesi a evitare la nomina dell’attuale direttore amministrativo dell’Asl mandrogna, suggerendo una soluzione neutra e transitoria incarnata nella figura di Mario Traina, attuale direttore sanitario dell’Asl Cuneo 2, prossimo alla pensione e dunque senza evidenti mire di permanenza. La scelta di un medico, secondo i suggeritori, avrebbe contribuito anche a smorzare tensioni tra i camici bianchi, acuitesi nel corso della gestione Ardissone.

La scelta dell’assessore Luigi Icardi e della giunta è, tuttavia, rimasta su Vercellino forse agevolata anche dalle difficoltà che si sarebbero potute presentare alla Città della Salute con un posto cruciale come quello della direzione amministrativa lasciato vuoto, senza costruire una successione, da Alpe. Un’ipoteca pesante quella che Vercellino, con la nomina a commissario pochi mesi dal turn over dei direttori generali, pone sull’Asl To4. Difficile non pensare che l’atto alla firma venerdì sia l’anticipazione del contratto da stipularsi la prossima primavera, anche se sarà importante vedere la reazione, nei prossimi mesi, di quegli amministratori locali che hanno cercato e magari cercheranno ancora in queste ore di indirizzare la Regione su una soluzione diversa.

Altre scelte, come si diceva, sono in agenda anche se non è certo verranno formalizzate nella giunta di venerdì. Una di queste, ampiamente annunciata, riguarda il vertice dell’Asl Vercelli. Il suo direttore generale Chiara Serpieri è finita da tempo nel mirino della Lega e in particolare del deputato e sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani e di un bel po’ di amministratori locali. Di lei si è parlato come del primo direttore ad essere mandato a casa dalla giunta di centrodestra, ma per darle il benservito occorrono ragioni inoppugnabili, tra le quali la situazione di grave disavanzo, ma i conti in rosso nel 2019 hanno segnato un sostanziale dimezzamento del deficit rispetto all’anno precedente e la stessa cifra assoluta (2 milioni 477mila euro) non sosterrebbe il benservito. Per contro c’è quella “incompatibilità ambientale”, da leggersi anche come necessità di non lasciare lettera morta la richiesta del citato Tiramani e la bocciatura arrivata dai sindaci, superabile con un trasferimento della manager al vertice di un’altra Asl. Quale? E qui si incomincia a presentare il risiko e l’effetto domino. Nell’agenda di Icardi c’è pure Asti, ora retta dal commissario Giovanni Messori, a quel che si dice non proprio dell’idea di scrivere all'ingresso del suo ufficio hic manebimus optime, tantomeno capace di muovere sindaci e amministratori del territorio a una fronda per evitare una sua partenza.

Icardi potrebbe decidere si piazzare nella città del Palio l’attuale direttore di Vercelli, anche se rumors indicano con una certa insistenza il possibile ritorno ad Asti di Valter Galante, oggi commissario ad Alessandria altra meta possibile per Serpieri che tra le varie caselle possibili potrebbe pure andare a occupare quella di Biella, anch’essa guidata da un commissario, Diego Poggio. Assai improbabile che si decida di far oltrepassare alla quasi ex numero uno dell’azienda vercellese i confini della Granda, terra del governatore Alberto Cirio, dell’assessore e pure del direttore regionale Fabio Aimar.

Se non si deciderà dopodomani, alcune indicazioni su altri nomi pronti da inserire ai vertici di alcune Asl, come anticipo e presa delle posizioni in vista dell’informata di primavera, arriverà dall’elenco regionale degli idonei al ruolo di direttore generale ormai. La lista, con tanto di preferenze circa le aziende da eventualmente dirigere, è pressochè completata dopo i colloqui degli aspiranti dinanzi alla commissione, ai quali si sono presentati molti nomi noti e figure in carica, new entry, ma anche qualche manager di lungo corso alla soglia della pensione.

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