EMERGENZA SANITARIA

L'epidemia rallenta ma il Piemonte resta rosso (almeno fino a Pasqua)

L'indice Rt scende da 1.33 a 1.17. Aumentano i ricoveri che terminano "con poche dimissioni e molti decessi". Nella terza ondata età media degli ospedalizzati decisamente più bassa. Superati i 300mila casi dall'inizio della pandemia

Scende da 1.33 a 1.17 l’Rt puntuale, nella settimana dal 15 al 21 marzo, ma l’incidenza dei contagi, ancora superiore a 250, costringe il Piemonte ad un altra settimana in zona rossa. È questo il quadro che emerge dai dati del pre-report che deve essere validato domani. Una notizia ampiamente attesa ma che quantomeno assegna alla regione un miglioramento. Rispetto alla settimana precedente si registra un incremento dei casi segnalati, ma di entità inferiore a quella delle tre settimane precedenti. La percentuale di positività dei tamponi cresce (dal 13,1 al 14,2 per cento). Il numero dei focolai attivi e nuovi aumenta. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva cresce da 48 a 55 per cento e l’occupazione dei posti letto di area medica dal 54 a 61 per cento.

Secondo quanto riporta il Dirmei, la terza ondata della pandemia è partita con un alto livello di ricoveri e i numeri di oggi sono di circa 350 pazienti in terapia intensiva e oltre 3600 in degenza ordinaria: una situazione che cambia molto rapidamente, con poche dimissioni e molti decessi. In questa fase l’età media dei ricoverati è molto più bassa di quelle precedenti, tra i 50 e i 70 anni, con casi di soggetti tra i 30 e i 40 anni. Molti casi sono ricoverati in sub-intensiva, quindi con un'elevata intensità di cure che si traduce in una forte pressione sugli ospedali. A comunicarlo, durante il gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid a Palazzo Lascaris, il direttore e il responsabile dell’area ospedaliera del Dirmei, Emilpaolo Manno e Sergio Livigni, e il responsabile regionale della programmazione dei servizi sanitari Franco Ripa. Come è stato rilevato, i posti in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale può mettere in campo per rispondere all’emergenza sono attualmente 774: ai 327 strutturali disponibili all'inizio della pandemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire già durante la prima ondata, vanno infatti aggiunti i 160 posti garantiti dalla Regione, che ha provveduto tramite una procedura d'urgenza bandita da Scr all’acquisto delle attrezzature necessarie. “Il piano – è stato precisato – prevede ulteriori posti letto, che al momento, salvo poche eccezioni, sono ancora a livello progettuale, a causa di una serie ritardi, non della Regione, che hanno reso disponibili i finanziamenti solo a partire da gennaio-febbraio”.

È stato inoltre affrontato il tema dei ventilatori polmonari inviati dalla struttura commissariale, macchinari di fascia medio-bassa con possibilità di utilizzo non ottimali, su cui si è dovuto fare un grande lavoro di revisione e adattamento alle esigenze dei medici, mentre già a fine novembre la Regione ha finanziato con 22-23 milioni l’acquisto di tecnologia. Tutto il materiale, di alta qualità e acquistato con un risparmio di 5 milioni rispetto a quanto preventivato, è stato consegnato alle aziende, che potranno utilizzare le attrezzature anche dopo l'emergenza.

Intanto il virus continua a colpire duro. Dopo aver superato nei giorni scorsi i 10mila morti, il Piemonte ha raggiunto oggi i 300mila positivi dall’inizio della pandemia (+2.582 nelle ultime ventiquattr’ore). Sono 301.349 i piemontesi che hanno finora contratto il Covid, 255.964 dei quali sono guariti (+2.198 rispetto a ieri). I decessi salgono invece a 10.093 (+40). Stabili i ricoverati in terapia intensiva, tre in più rispetto a ieri per un totale di 357, negli altri reparti l’incremento è di 69 pazienti, per un totale di 3.677. Le persone in isolamento domiciliare sono 31.258.

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