A CHE GIOCO GIOCHIAMO

Azzardo, la Lega ci riprova (ma rischia un secondo flop)

Dopo lo schianto in aula, il partito di Salvini fa approvare in giunta il disegno di legge per sostituire l'attuale norma sulla ludopatia. la "strana" assenza degli assessori di FdI Marrone e Chiorino. E le opposizioni in aula iniziano a scavare la trincea - DOCUMENTO

La Lega ci riprova, ma se questa volta non è proprio un azzardo guai a pensare che sarà una rivincita. Il nuovo disegno di legge sul contrasto alla ludopatia è stato approvato questa mattina in giunta, dove tuttavia non è passata inosservata, al momento del voto, l’assenza degli assessori Maurizio Marrone ed Elena Chiorino, entrambi di Fratelli d’Italia, il partito della maggioranza che aveva manifestato le più forti riserve sul provvedimento tanto caro agli alleati di governo. Perché se è vero che la Lega era stata costretta a ritirare (tecnicamente “sospendere”) il precedente provvedimento in aula per via delle barricate erette dalle opposizioni con plichi di emendamenti ostruzionistici, altrettanto lampante è stata in quei giorni la resistenza interna messa in atto da FdI e Forza Italia. Sarà diverso questa volta? Un primo riscontro arriverà martedì quando sul ddl varato dalla giunta il Consiglio dovrà votare la richiesta d’urgenza, con richiamo in aula entro trenta giorni anziché i canonici sessanta.

Ma cosa contiene in concreto il nuovo testo denominato “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”? Tra le novità c’è l’accertamento della maggiore età dei giocatori e la conseguente possibilità di utilizzo di macchinette e slot attraverso idoneo lettore del codice fiscale o della tessera sanitaria posizionato su ogni apparecchio, nel rispetto della normativa in materia del trattamento dei dati personali. Inoltre è previsto che la Regione istituisca presso l’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze patologiche la sezione tematica sul gioco d’azzardo. Vengono, poi, stanziati 955mila euro annui per la lotta e il contrasto delle ludopatie. E questa è la parte in cui la Lega tenta di allargare il consenso attorno alla norma.

Poi ci sono gli aspetti che più stanno a cuore al partito di Matteo Salvini e sono quelli che riguardano la distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili come chiese, ospedali, scuole, compro oro e altri ancora. Fallito il tentativo di introdurre una nuova norma prima della scadenza (in questi giorni) del termine imposto alle sale gioco per adeguarsi alle regole del 2016, il nuovo testo prevede che il “distanziometro” fissato a 400 metri non trovi applicazione laddove l’apertura dei luoghi sensibili avvenga cronologicamente dopo l’apertura dei locali in cui sono installati gli apparecchi per il gioco legale. E ancora, chi aveva tolto dal proprio locale le slot in forza della legge del 2016 può rivolgere istanza per reinstallarli senza che ciò venga considerata nuova apertura. Anche in questo caso è evidente un allargamento delle maglie rispetto alla norma in vigore, peraltro votata cinque anni fa all’unanimità.  

“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto – esultano i consiglieri leghisti –, di fronte a un cieco ostruzionismo delle opposizioni che negava un corretto confronto in aula la giunta ha presentato e approvato un disegno di legge che permetterà di regolamentare con nuovi strumenti il gioco legale in Piemonte, salvando migliaia di posti di lavoro. Un testo di buonsenso che coniuga il supremo bene della salute pubblica, garantendo risorse e mezzi per il contrasto alla ludopatia, con la tutela del diritto al lavoro onesto che sarebbe stato negato dall’abominio giuridico della retroattività prevista dalla precedente normativa”.

Ma attenzione a cantare vittoria troppo presto perché tra i banchi delle minoranze c’è già chi ha iniziato a scavare la trincea e conta di poter di nuovo trovare una sponda nella maggioranza. “Continueremo a difendere una legge nella quale crediamo e che ha arginato e contrastato una patologia grave che impatta duramente sulla società, che impoverisce e distrugge cittadini e famiglie” afferma il capogruppo Raffaele Gallo. Il compagno di partito Diego Sarno parla di “un disegno di legge in parte inutile e in parte dannoso”. Per il capogruppo di Luv Marco Grimaldi “la sanatoria ex post è uno schiaffo a chi si è adeguato alla legge, il riparti slot è dannoso per la salute pubblica”. Dichiarazioni di guerra anche da M5s e Movimento 5 ottobre. Il gioco, insomma, per la Lega si fa pericoloso.

Qui il testo del Disegno di legge

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