FIANCO DESTR

Vercelli, la Lega molla Corsaro. FdI: "Siamo al limite della follia"

Il commissario del Carroccio Montani trama alle spalle del sindaco e lancia, in vista delle prossime elezioni, lo schermidore Randazzo che ha più medaglie che voti. Il meloniano Pozzolo: "Se intendono correre da soli lo dicano chiaramente". Dopo Novara un altro fronte caldo

A Vercelli come a Novara. Con il mutare dei rapporti di forza anche la relazione tra Lega e Fratelli d’Italia si sfilaccia ogni giorno di più. Il Carroccio rivendica la golden share nelle sue tradizionali roccaforti, la falange meloniana mostra i muscoli (e i numeri) per rimettere al loro posto gli alleati in disgrazia. Così, dopo che sotto la cupola di San Gaudenzio Gaetano Nastri e Massimo Giordano per poco non sono venuti alle mani, nella vicina Vercelli un’iniziativa scomposta del commissario leghista Enrico Montani ha provocato la reazione del segretario provinciale e deputato Emanuele Pozzolo. All’orizzonte le amministrative del prossimo anno nelle due città un tempo feudi della Lega. Nei giorni scorsi Montani ha annunciato pubblicamente di avere incontrato l’ex schermidore Maurizio Randazzo, già consigliere comunale tra il 2014 e il 2019 con la lista Vercelli Amica e oggi volto civico “a disposizione” della coalizione di centrodestra. Un’idea concreta o solo una provocazione? Difficile da capire, intanto ha destabilizzato tutto l’ambiente indispettendo anche il sindaco Andrea Corsaro, indicato proprio dalla Lega quattro anni orsono e che, nonostante alcuni problemi di salute, non ha affatto gettato la spugna. Anzi.

Un’uscita indelicata, “sbagliata nei tempi, nei modi e anche sul profilo indicato” afferma un osservatore, giacché Randazzo avrà pure vinto due ori olimpici (la sua specialità era la spada) ma il fatto che dopo il suo primo mandato non sia riuscito a essere rieletto certo non ne fa un gran catalizzatore di consenso. Il meloniano Pozzolo derubrica le dichiarazioni di Montani a “colpo di freddo dovuto ai giorni della Merla”, poi si fa serio e avvisa la Lega: “Se intendono correre da soli alle prossime amministrative che la cosa sia chiara. Per noi il candidato sindaco è e sarà Corsaro, nessun altro”. Per Pozzolo mettere in dubbio la ricandidatura di un sindaco uscente vuol dire “essere al limite della pazzia”.

In passato la Lega avrebbe fatto la voce grossa e battuto i pugni lanciando aut aut ai recalcitranti alleati ma le ultime elezioni politiche consigliano maggiore accortezza. A Vercelli infatti FdI ha ottenuto il 29% e la Lega si è fermata all’11. Intanto ha perso quattro consiglieri comunali che hanno trovato riparo altrove e i sondaggi mostrano un ulteriore ridimensionamento negli ultimi mesi. A che titolo ora vorrebbe imporre il candidato sindaco? Il quadro vede una Lega in costante disgregazione, si parla di una possibili fuoriuscita anche di Martina Locca, che è in staff con il presidente della Provincia Davide Gilardino, per costituire una civica a sostegno di Corsaro. Non è chiaro come la pensi il consigliere regionale (e comunale) Alessandro Stecco, “che un giorno vuole fare il primario in qualche ospedale e quello dopo gli piacerebbe essere candidato a sindaco” raccontano da quelle parti. Il tutto mentre a Palazzo Lascaris, per blindare i pochi rimasti fedeli, compare qualche contratto negli staff dei gruppi. E così dopo la consulenza assegnata allo stesso Montani sarebbe in arrivo un’altra per il capogruppo in Comune Alberto Pipitone, avvocato, che ha mosso i primi passi nei Giovani padani del Canavese. La contromossa di Montani sarebbe quella di riportare a casa le consigliere Tullia Babudro e Donatella Demichelis, che in questo mandato sono scese dal Carroccio per passare con Giovanni Toti e da qui a Fratelli d’Italia e ora, dopo tanto peregrinare, vorrebbero tornare in Lega. Un po’ poco per ridare fiducia a dirigenti e militanti.

Resta l’incognita sul perché Montani (che nel suo palmares ha già le sconfitte a Verbania, Omegna e Domodossola) abbia deciso di voltare le spalle a Corsaro e in modo così scomposto abbia lanciato nella mischia un nome che era ormai fuori dai radar. C’è chi pensa stia interpretando la volontà espressa Novara (Massimo Giordano?) per non restare isolati nell'offesiva contro Fratelli d’Italia, altri parlano più semplicemente dell’ennesimo inciampo. Resta un problema: senza i voti non puoi alzare la testa.

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