POLITICA & GIUSTIZIA

Trame giudiziarie contro il Governo. Crosetto dà fuoco alle polveri

Un piano per fermare Meloni: "Riunioni di una corrente di magistrati...". L'allarme lanciato dal ministro della Difesa scatena un vespaio. Complottismo d'accatto o un preciso atto d'accusa? Renzi: "Perché la riforma della giustizia è sparita dai radar?"

Il vero pericolo per il governo? «L’opposizione giudiziaria. A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”». Le parole del ministro Guido Crosetto fanno esplodere un caso politico. L’Anm in rivolta. Attacchi delle opposizioni e richiesta di chiarimenti. A cui il titolare della Difesa non si sottrae. Nel pomeriggio torna sulle sue parole, sostiene di non aver fatto alcun attacco alla magistratura e si dice disponibile a riferire quanto sa in commissione Antimafia o al Copasir. I temi sarebbero troppo delicati per l’aula. A stretto giro arriva la richiesta di un’audizione urgente da parte del Pd. Fonti della presidenza della commissione Antimafia replicano che la richiesta “sarà valutata” quando verrà formalizzata. La data è quella di martedì, dopodomani, quando è prevista la riunione dell’ufficio di presidenza di Palazzo San Macuto.

Un caso dunque destinato a protrarsi, almeno nelle intenzioni delle opposizioni che oggi hanno sferzato il titolare di Palazzo Baracchini per le sue parole. «Accuse gravissime. Se sa vada in Procura», incalza Giuseppe Conte. Sarcastico Carlo Calenda: «Non siamo al bar sport». Per Bruno Tabacci si tratta di «chiacchiere in libertà». E comunque la lettura dell’opposizioni sulla mossa di Crosetto converge sul “solito” complotto evocato per nascondere “i fallimenti del governo”. Il Pd con la responsabile Giustizia della segreteria Schlein, Debora Serracchiani chiede un chiarimento: «Siamo stupefatti dalle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Crosetto. Se il ministro sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio». Anche Benedetto Della Vedova di Più Europa chiede che Crosetto «riferisca immediatamente al Parlamento», auspica la convocazione al Copasir e annuncia un’interrogazione perché il ministro vada anche in aula a chiarire. E Riccardo Magi incalza: «Immagino infine che il ministro Crosetto abbia preventivamente informato il presidente Mattarella, che presiede il Csm, di queste sue gravissime accuse"». Attacca Conte: «Dopo la Brigata Wagner, i benzinai e la Corte dei Conti, ora i nuovi nemici dell’azione del Governo Meloni sono diventati i magistrati. A dircelo sul Corriere della sera è Guido Crosetto, che pure passa per uno dei più moderati tra i ministri», «basta con i piagnistei! Meloni e soci provino a governare, se ne sono capaci».

Un coro di riprovazione cui si aggiunge Angelo Bonelli di Avs: «Il vero motivo delle pericolose esternazioni di Crosetto è che vuole nascondere i fallimenti della premier Meloni e dei suoi imbarazzanti ministri. Alludere ad un complotto contro il governo Meloni da parte dei magistrati, senza aver citato uno straccio di prova, è vera e propria intimidazione. Crosetto, quindi, riferisca le fonti delle sue informazioni oppure faccia qualcos’altro nella vita, non certo il ministro». E Nicola Fratoianni: «Basta col rilancio continuo della guerra tra poteri che fa male alla democrazia». Osserva Calenda: «Un ministro non può riferire di complotti di magistrati senza denunciarli in modo specifico e circostanziato. Non siamo al bar dello sport». Matteo Renzi invece non mette in dubbio Crosetto: «Se il Ministro della Difesa dice certe cose, sicuramente non parla a caso». Ma il leader di Italia Viva coglie la palla al balzo per un affondo contro il governo Meloni: il problema di Crosetto, osserva, sta nella sua coalizione. «La riforma della giustizia è sparita dal radar per volontà di Giorgia Meloni. La vera domanda è: caro Guido, perché la Meloni ha bloccato la riforma? Di cosa avete paura?». E lo stesso richiamo arriva da Forza Italia: «L’auspicio è che la conseguenza naturale sia che ci occupi della riforma della giustizia. Forza Italia c’è e ha chiesto da tempo di metterla in campo perché è la priorità», sottolinea l’azzurro Alessandro Cattaneo.

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