VERSO IL VOTO

Il campo largo del centrodestra, duello FdI-Lega sull'Agricoltura

Bancomat e macchina elettorale, in Piemonte l'assessorato è già conteso per la prossima legislatura. Molinari punta sul mandrogno Bussalino, Icardi punta a passare dalle flebo alle bottiglie. In corsa l'ex leghista Sacchetto, ma una parte dei meloniani vuole Riboldi

C’è un campo largo anche nelle mire del centrodestra. Anzi, tanti campi e pure un’infinità di vigneti, così come una distesa di risaie. Assai meno immaginifico del miraggio inseguito dalla sinistra, il perimetro agricolo in cui si muove il fronte opposto in vista delle elezioni regionali del Piemonte è nel concreto assai più redditizio sia in termini di consenso, sia di incasso in senso lato dell’azione politica. Insomma, c’è assai più d’una ragione a far sì che Fratelli d’Italia metta l’Agricoltura nella cesta delle deleghe che punta a raccogliere dopo il voto di giugno. Per lo stesso motivo, col sovrappiù di avere contezza diretta del peso di quell’assessorato, la Lega non mostra ad oggi alcuna intenzione di cederlo senza cercare di conservarlo ad ogni costo. 

Il partito di Giorgia Meloni e quello di Matteo Salvini semineranno entrambi in lungo e in largo il Piemonte col non nascosto proposito di mettere a frutto l’esito elettorale al momento della formazione della nuova giunta. E se, naturalmente, i riflettori sono puntati sulla Sanità in quanto delega di maggior peso sul bilancio regionale e di impatto sui cittadini, i ragionamenti della politica pongono tutt’altro che in posizione marginale la delega a un comparto che, in Piemonte, rileva in maniera importante sull’economia. Con, in più, la caratteristica di avere una grande quantità di fondi da erogare e, tutto sommato, non molte grane da affrontare rispetto ad altre competenze sempre alle prese con i conti, come la Sanità o i Trasporti, solo per citarne un paio.

A poco più di sei mesi dal voto, i papabili nell’una e nell’altra forza politica (pur non escludendo l’assai remota eventualità che nel risiko, alla fine, la casella agricola possa andare a Forza Italia o alla lista civica di Alberto Cirio) non mancano, anzi è facile immaginare che già l’avvio della campagna elettorale potrà mostrare i solchi che nell’uno come nell’altro partito gli aspiranti tracceranno a marcare il territorio.

Se nella Lega non è un mistero che l’attuale titolare della Sanità, Luigi Icardi, concentri tutte le sue energie e le sue vaste relazioni nel settore, specie quello vitivinicolo, per accomodarsi sulla poltrona per la quale aveva fatto la campagna elettorale nel 2019, trovandosi poi a passare dalle botti alle flebo, nello stesso partito di Salvini altri potrebbero ambire alla stessa delega. Con un borsino in discesa per l’attuale assessore, l’acquese Marco Protopapa, certamente ricandidato e un Enrico Bussalino pronto a arrivare in Regione dalla presidenza della Provincia di Alessandria forte della scelta del segretario regionale Riccardo Molinari di puntare su di lui come profilo nuovo per il suo feudo elettorale, ecco che all’interno della Lega la disputa agricola potrebbe giocarsi tra Cuneo e Alessandria. Una polarizzazione che per una bizzarra coincidenza è assai facile si replichi in Fratelli d’Italia. 

Per l’ex leghista Claudio Sacchetto, transitato un anno fa nelle fila meloniane dopo essere stato nel 2010 il recordman delle preferenze della Lega nel 2010, è dato come assai probabile un suo ritorno, con maglia diversa, all’assessorato all’Agricoltura che aveva retto nella giunta di Roberto Cota. Imprenditore agricolo di Saluzzo, un bisnonno tra i fondatori del polo della frutta a Lagnasco, perito agrario e una laurea della stessa materia, Sacchetto ha il suo campo vasto elettorale soprattutto nel Cuneese dei frutteti e solidissime relazioni con Confagricoltura. A sostenerlo, tra gli altri, ci sarebbe quella parte di FdI che fa riferimento in loco a Federica Barbero, moglie di Pier Antonio Invernizzi patron del gruppo caseario Inalpi e già candidata alla Camera. 

Ma in FdI c’è chi dalle posizioni di vertice del gruppo regionale, ragionando di agricoltura, consiglia di guardare anche proprio verso l’Alessandrino. E non certo per indicare qualche leghista. È il sindaco di Casale MonferratoFederico Riboldi, figura in rapida ascesa nella nomenclatura meloniana piemontese, la figura su cui non fa mistero di preparare l’abito country una parte della dirigenza di FdI. In particolare quella che non vede con entusiasmo l’investitura dell’ex leghista cuneese, su cui rischia di pesare l’ancor giovane approdo nelle fila meloniane e fors’anche qualche calcolo territoriale. Perché il campo del centrodestra sarà pure vasto e fertile, ma tutti sono guardinghi come i vecchi contadini ad evitare che si invadano i confini. 

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