LEGA IN EBOLLIZIONE PER CANDIDATURA VANNACCI

È il gioco del cerino, ma con una bomba a mano. E quell’ordigno, che porta il nome del generale Roberto Vannacci, pronto a esplodere fra militari di truppa e alti gradi territoriali della Lega uniti nel comune timore di vedere in lista l’ex comandante del Col Moschin, ce l’ha nella giberna Matteo Salvini, convinto di ripetere nelle urne europee il successo del contesto libro Il mondo al contrario.

Appena dell’altro giorno il coro levato dai leghisti del Nord Est: “Vogliamo gente del posto, non fenomeni”. E certamente non ha placato gli animi di veneti e friulani, l’ennesima dichiarazione di Vannacci, proprio a Udine, in cui ha ribadito che “se mi candido, lo comunicherò io”. Pure l’onore dell’annuncio, oltre a quello delle armi. Già da quelle parti la Lega è in ebollizione per il terzo mandato che Salvini non è riuscito a garantire al governatore Luca Zaia, soggiacendo alla decisione degli alleati e alla quale il Capitano cercherebbe vanamente di metterci una pezza offrendo una candidatura in Europa (linea ribadita ancora ieri in una riunione di vertice) peraltro immediatamente respinta al mittente dal Doge. Figurarsi cosa accadrebbe da quelle parti se si trovassero in lista, pure da capolista, il generale.

Dirottato al Sud dove la figura del generale avrebbe più appeal e meno ostacoli? Se è vera la prima, non è così per la seconda: tra i vertici nazionali del partito si fa notare che su quella circoscrizione elettorale c’è il severo altolà di un mister preferenze del calibro dell’attuale europarlamentare Aldo Patricello, uscito da Forza Italia e salito sul Carroccio salviniano dopo sedici anni di militanza azzurra e un ancora più lontano passato nell’Udc dov’era giunto dopo il dissolvimento della Democrazia Cristiana. Non meno sbarrata la strada per Vannacci al Centro presidiato dall’attuale parlamentare europea Susanna Ceccardi.

Cullando ancora l’idea di piazzarlo capolista in tutte le circoscrizioni, ma avendo altrettanto ben chiaro quel che succederebbe, in Salvini starebbe maturando l’idea di aprire il varco a Vannacci laddove le difese paiono, a oggi, più deboli, ovvero proprio nel Nord Ovest.

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