TRAVAGLI DEMOCRATICI

Valle o Gribaudo, candidati sulla carta. In Piemonte Pd verso la conta

Alla vigilia dell'assemblea presentati i programmi dei due aspiranti a sfidare Cirio. Il Nazareno, che non vuole il voto, è "stranamente" silente. Truppe in campo: i cuperliani si dividono, il numero due di Palazzo Lascaris pare in vantaggio - DOCUMENTI

Hanno aspettato entrambi l’ultimo minuto utile, poi in prossimità della scadenza dei termini – alle 13 di oggi – Daniele Valle e Chiara Gribaudo (formalmente i loro sostenitori) hanno spedito al partito i rispettivi documenti di candidatura in vista dell’assemblea di domani all'Hotel Fortino di Torino (ore 9,30). È una situazione d’incertezza quella in cui fluttua il Pd piemontese: da Roma sono arrivate generiche richieste di unità ma senza fornire una strada, un percorso se non un nome che dovrebbe evitare la cosiddetta conta tra i delegati. L’esplosione del caso-Basilicata – tra voci (smentite) di rinuncia di Domenico Lacerenza, candidato investito pochi giorni fa dal campo largo, polemiche con gli alleati di Azione e Italia viva e le proteste degli iscritti – hanno evidentemente distratto i vertici del Nazareno (e non è detto che sia un male).

Se non succede nulla nelle prossime ore, domani il Pd avrà il suo candidato presidente per le regionali di giugno, ben sapendo che in caso di accordo nazionale con il Movimento 5 stelle si potrebbe sempre fare marcia indietro e convergere su un altro nome, probabilmente civico, come accaduto in Basilicata. I due documenti presentati rappresentano in buona parte i due candidati: in quello a sostegno di Gribaudo tanta retorica e qualche inciampo lessicale e di sintassi, Valle invece pare abbia scritto una interpellanza, senza concedere nulla al pathos e usando uno stretto burocratese (sanguinano gli occhi a leggere “Alla luce delle summenzionate specificità elettorali piemontesi…” in un documento politico).

Nel comizio scritto a sostegno della deputata cuneese per due volte ci si riferisce a “Noi democratiche e democratiche”, nella foga tipica delle amazzoni, i “democratici” evidentemente se li sono dimenticati. “Le nostre attenzioni nel prosieguo del lavoro di stesura del programma – si legge dopo – saranno rivolti (sic!) a garantire le fragilità delle persone”. Più che garantirle, forse bisognerebbe abbatterle, ridurle? Chissà. In un passaggio c’è poi una velata disponibilità all’abiura (come del partenariato pubblico-privato) chiesta dai Cinquestelle: “Noi democratiche e democratiche (sic!) difendiamo con orgoglio le scelte politiche del passato e non intendiamo disconoscerle, ma vogliamo contemporaneamente riconoscere che viviamo un tempo nuovo, con esigenze nuove che richiedono un paradigma politico nuovo”. Tradotto?

In calce al documento per Valle ci sono 60 firme, la prima è quella della vicepresidente della Sala Rossa Ludovica Cioria, una delle sue più strette collaboratrici in Regione prima del salto a Palazzo Civico. A guidare la lista dei 50 sottoscrittori per Gribaudo (la differenza di firme a sostegno non è indicativa) c’è invece la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero. Si dividono invece i cuperliani: se la firma di Ilaria Gritti sotto il documento di Gribaudo rappresenta l'indicazione ufficiale dell'onorevole Andrea Giorgis, che guida la corrente in Piemonte, il nome dell'ex senatore Daniele Borioli a sostegno di Valle è la testimonianza della spaccatura. Una grande incognita è rappresentata dall'affluenza: quanti dei 315 delegati dell'assemblea si presenteranno domani?

Qui il documento a sostegno di Gribaudo
Qui il documento a sostegno di Valle

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