VERSO IL VOTO

Campo chiuso in Piemonte. Conte: "Andiamo da soli"

"Il Pd ha scelto la sua candidata, noi ora sceglieremo il nostro". Così il leader del M5s mette una pietra su una possibile alleanza alle regionali di giugno. "Il problema è Torino" dice l'ex premier, che tradotto vuol dire Appendino

Ieri è stata la coordinatrice regionale Sarah Disabato. Oggi a mettere una pietra sull’accordo tra Pd e Movimento 5 stelle in Piemonte è Giuseppe Conte. A 48 ore dall’assemblea regionale che ha incoronato Gianna Pentenero in vista delle prossime regionali, anche le residue speranze di un’intesa con i pentastellati sono crollate: “È di queste ore una svolta anche per il Piemonte, abbiamo lavorato con il Pd discutendo sempre di progetti. Abbiamo avuto alcune difficoltà oggettive, in particolare perché a Torino abbiamo una giunta che sta lavorando andando in direzione opposta alla giunta di Chiara Appendino” ammette l’ex premier confermando che è proprio la sua numero due il principale ostacolo all’alleanza. “Il Pd ha scelto una sua candidata, ne prendiamo atto, il M5s provvederà a individuare un suo candidato (circolano i nomi di Susy Matrisciano e Ivano Martinetti ndr) ma questo non vuol dire diventare nemici. Al centro ci deve sempre essere la buona politica”. A questo punto il centrosinistra sembra composto da sole tre liste: Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e Monviso. A cui potrebbe aggiungersi Più Europa. Il campo è sempre più stretto.

 

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