VERSO IL VOTO

Ex M5s, No Tav e pro Palestina: lista "Popolare" del Piemonte

La consigliera regionale Frediani, orfana di de Magistris, lancia il suo rassemblement ispirato alla sinistra radicale. Dagli studenti che inneggiano all'intifada ai grillini rimasti per strada (Carretto, Andrissi, Scibona). L'ostacolo della raccolta firme

Altro che “grande confusione sotto il cielo”, a sinistra è il solito caos. Rifondazione comunista ha aderito all’impresa di Michele Santoro per le Europee e ha lasciato Unione popolare in standby, un “coma” aggravato anche dall’addio dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ceneri dalle quali Francesca Frediani, consigliera piemontese ex 5 Stelle da sempre no Tav e da un po’ meno nel mare magnum della sinistra radicale, prova a rinascere intercettando schegge di un’area politica tradizionalmente fuori dalle istituzioni, quella che un tempo era la sinistra extraparlamentare. Il nome della lista è un po' donsturziano, Piemonte Popolare, ma vabbè.

Domenica la riunione decisiva in cui la sigla di Frediani, ManifestA, che conta anche l’ex 5 Stelle torinese Damiano Carretto, l’ex consigliere regionale pentastellato Giampaolo Andrissi e l’ex senatore no Tav Marco Scibona, ha trovato l’accordo con alcune delle anime “rosse”: Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e la Sinistra Anticapitalista di Franco Turigliatto. Ma non ci saranno soltanto i sopravvissuti del Sol dell’Avvenire. Oltre agli ancora ignoti “rappresentanti della società civile”, la lista avrà anche “il sostegno delle studentesse e degli studenti protagonisti negli ultimi mesi delle mobilitazioni contro il genocidio del popolo palestinese”, si legge nel comunicato che lo Spiffero è riuscito a sbirciare in anteprima. Ragazzi dei collettivi che parteciperanno senza sigle, ma che Frediani conta di inserire nelle liste.

Intanto però restano alcuni problemi legali. Frediani contava su un’esenzione dalla raccolta firme in quanto consigliera regionale, ma secondo gli uffici del Consiglio del Piemonte, potrà usarla soltanto per una delle due liste che chi, come lei, vuole correre da indipendente deve presentare: o per le provinciali o per il listino del presidente. Domattina, nella riunione dei capigruppo, la consigliera  porterà un parere legale secondo cui non deve raccogliere le 3.500 firme che, almeno a oggi, deve presentare per il listino del presidente. In ogni caso, la scelta di correre è stata presa: nel caso le firme verranno raccolte durante la campagna elettorale, che andrà imbastita in fretta e furia.

print_icon