GIUSTIZIA

Colpo all'inchiesta Echidna, revocato l'arresto di Fantini

Il Tribunale del Riesame accoglie il ricorso dell'ex manager finito ai domiciliari con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito degli appalti sulla Torino-Bardonecchia. Una buona notizia anche per Gallo, su cui si deciderà il 15 maggio

Revocati gli arresti domiciliari per Roberto Fantini, l’ex manager 58enne accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta Echidna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori di manutenzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia e per questo raggiunto dalle misure cautelari. Il collegio presieduto da Luca Leandro Ferrero (giudice relatore Giancarlo Capecchi), riformando l’ordinanza del gip dello scorso 29 febbraio, non ravvisa ragioni sufficienti per limitare la libertà di Fantini, per il quale sostituisce i domiciliari, cui era sottoposto dal 4 aprile scorso, con l’interdizione per un anno a esercitare attività di impresa, a ricoprire ruoli di amministrazione o direttivi in società pubbliche o private. Restano confermate le misure nei confronti dei principali indagati (Domenico Claudio Pasqua e Giuseppe Pasqua, presunti capi della “locale” di Brandizzo attigua alle 'ndrine Nirta e Pelle di San Luca), mentre viene disposta l’immediata scarcerazione di Michael Pasqua, pugile di 40 anni noto con il nome di “Luca Bazooka”, arrestato all’aeroporto torinese di Caselle proveniente da Miami, in Florida, dove al momento dell’invio delle misure si trovava per partecipare a un evento sportivo.

Una decisione, quella del Riesame, che rappresenta un duro colpo per la Procura di Torino che con il pm Valerio Longi sostiene l’accusa: Fantini agevolava le ditte dei boss (“nella piena consapevolezza della statura criminale degli stessi” si legge agli atti) ed era necessario disporne l’arresto. Tesi contestata con forza dalla difesa del manager: “Abbiamo contestato i gravi indizi perché, a nostro avviso, non ci sono né gli elementi di fatto e né di diritto per sostenerli” aveva spiegato l’avvocato Roberto Capra. Fantini non avrebbe favorito una società legata alla ‘ndrangheta, né avuto rapporti privilegiati con i Pasqua: “Sono rapporti molto ordinari, di natura commerciale. La società attenzionata dalle indagini peraltro poteva lavorare”.

Il pronunciamento dei giudici sembra preludere a un probabile respingimento del ricorso, questa volta presentato dalla Dda, sulla misura degli arresti domiciliari per l’ex signore delle tessere del Pd, Salvatore Gallo, ora sospeso dai dem e accusato di estorsione, corruzione elettorale e peculato. Il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta di misura cautelare, ma la direzione distrettuale antimafia ha rinnovato la richiesta. “Ha continuato a muoversi da padrone in un contesto societario a partecipazione pubblica e nell’esercizio di un pubblico servizio che imporrebbe ben altro rigore”, sostengono i pm nel ricorso. Ma soprattutto Sasà “per ragioni imperscrutabili gode ancora, o almeno godeva durante le indagini, di un’influenza e di un potere di condizionamento in seno a Sitalfa (ma anche a Sitaf) chiaramente fuori da ogni regola, fondato probabilmente su vincoli di fedeltà perduranti e noncuranti dell’assenza da anni di sue cariche tali da consentirgli di beneficiare, ripetutamente e con varie modalità, delle risorse della società”. Gallo, 85 anni, protagonista del secondo “filone” dell’indagine, è stato a lungo amministratore e dirigente di Sitaf, la società concessionaria della A32, e sebbene in pensione dal 2015 avrebbe continuato a usare la sua fitta rete di relazioni e scambi di “favori” a fini politici. In tal senso sarebbe stato proprio lui, attraverso il figlio Raffaele, consigliere regionale (non indagato), a indicare Fantini componente dell’Orecol, organismo che sovrintende alla legalità e alla trasparenza degli appalti su opere decise dalla giunta regionale. Gallo senior, difeso dall’avvocato Alberto Mittone, non è chiamato in causa per vicende di criminalità organizzata.

Con Fantini accusato di concorso esterno per mafia rimesso in libertà è difficile pensare che Gallo, per gravi possano essere gli addebiti, si disponga l’arresto. L’udienza è fissata il 15 maggio.

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