VERSO IL VOTO

Du Crosetto is megl che uan: zio e nipote al fronte contro Vannacci

Il ministro nel Nord-Est, il consigliere torinese al Nord-Ovest. Meloni li vorrebbe schierare entrambi alle europee per contenere il generale di Salvini. Una battaglia interna al centrodestra che si preannuncia all'ultimo voto. Il gigante di Marene, però, smentisce

È sul fronte orientale (delle europee) che si svolgerà la battaglia (elettorale) più sanguinosa. Laddove Matteo Salvini ha schierato in prima linea il generale Roberto Vannacci, Giorgia Meloni risponde con il ministro della Difesa Guido Crosetto. La candidatura viene data per certa nel partito della premier, Crosetto invece smentisce, si vedrà al momento della chiusura delle liste. Due acerrimi nemici, posizioni politiche agli antipodi, a capo delle rispettive liste, quella della Lega e di Fratelli d’Italia: uno scenario che in via della Scrofa caldeggiano. I due si detestano cordialmente, fu proprio Crosetto il più duro nei confronti dell’alta uniforme dopo lo scalpore provocato dalla pubblicazione del suo libro, il Mondo al contrario. Parole pesanti, lanciate contro minoranze, migranti, femministe e ambientalisti. Affermazioni che il ministro bollò come “farneticazioni personali” del generale. Poi la rimozione dal vertice dell’Istituto geografico militare e l’indagine interna. Quando il Capitano ha assoldato il generale per le europee, confermando la sua candidatura in tutti i collegi, è stata proprio di Crosetto la battuta più velenosa, parlando di “Una scelta win-win. Per lui (cioè per Vannacci ndr), per la Lega e per l’esercito”.

Il gigante di Marene, come viene soprannominato il ministro per la sua stazza, non sarà l’unico Crosetto in lista. Mentre lui correrà nel Triveneto e in Emilia-Romagna, suo nipote Giovanni, attuale capogruppo in Sala Rossa, sarà invece impegnato nel Nord-Ovest, sul fronte occidentale. A dirla tutta fino a questo momento non si è visto molto, né in giro né sui manifesti, al punto che c’è chi sostiene stia facendo fin troppo affidamento sull’equivoco generato dal cognome in comune con lo zio. Una cosa è certa, anche lui dovrà vedersela con Vannacci, che Salvini intende candidare in tutte le circoscrizioni.

 

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