Olivetti: Corte d'Appello, non ci sono prove per condanna 

"Insormontabili carenze probatorie sulla causalità". E' uno dei passaggi con i quali la Corte d'Appello di Torino motiva la sentenza di assoluzione con formula piena pronunciata il 18 aprile nei confronti degli ex manager Olivetti, tra i quali l'ingegnere Carlo De Benedetti, il fratello Franco Debenedetti, l'ex ministro Corrado Passera. I 13 dirigenti erano stati condannati in primo grado perché ritenuti responsabili della morte da esposizione all'amianto di dieci operai e impiegati, deceduti tra il 2008 e il 2013. "Mentre sostanzialmente indiscussa - scrivono i giudici - è l'esistenza di una legge scientifica che individua una relazione causale tra inalazione di fibre di amianto e l'affezione tumorale denominata mesotelioma, solo 'probabile' è invece la concretizzazione di tale relazione, nel senso che, a una data esposizione, non sempre e non immancabilmente fa seguito il manifestarsi delle patologie". 

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