ECONOMIA DOMESTICA

Ecotassa, industriali ad alzo zero

Per il presidente dell'Unione Gallina il provvedimento rappresenta un clamoroso "autogol". Accusa il governo di "improvvisazione" e non nasconde la preoccupazione per le ricadute economiche sul territorio torinese

Dopo Fca anche gli Industriali di Torino sferzano il Governo sull’ecotassa, provvedimento che nasce per incentivare la vendita di auto ecologiche, penalizzando le vetture tradizionali con evidenti distorsioni cui l’esecutivo ha promesso di porre rimedio. Quando e come resta un enigma. Dario Gallina, presidente dell’Unione industriale parla di “imbarazzo” per quanto sta avvenendo e accusa la maggioranza gialloverde di “improvvisazione”. Proprio per protestare contro tale decisione ieri il Lingotto ha rinunciato a prendere parte al confronto con Comune di Torino e Regione Piemonte sugli investimenti previsti a Mirafiori, mettendo in discussione lo stesso piano industriale.

“Un’azione politica di questo genere non può che generare forte preoccupazione e incertezza in tutti gli operatori economici. Per Torino e tutta la filiera italiana dell’automotive, con le sue decine di migliaia di lavoratori, si tratta di una vera e propria beffa, poiché tale provvedimento danneggia la produzione di auto italiane, penalizza il mercato e introduce nuovi pesanti elementi di instabilità sul futuro dell'auto in Italia e a Torino” è l’affondo di Gallina.

Il provvedimento prevede un sistema “bonus-malus” che si basa esclusivamente sulle emissioni di Co2, con incentivi e penalizzazioni che tendono ad avvantaggiare i diesel: le motorizzazioni a gasolio, infatti, emettono molta meno Co2 di quelle a benzina, che invece sono molto più pulite dal punto di vista delle polveri sottili. Non a caso sono proprio i diesel a subire le maggiori restrizioni alla circolazione da parte di Regioni ed enti locali per salvaguardare la qualità dell’aria nei principali centri urbani (a partire da Torino). Gli stessi diesel che il governo invece premia.

Per Gallina si tratta di “un autogol inutile e dannoso dettato dall’approssimazione e dalla non conoscenza delle conseguenze che tale provvedimento comporta, soprattutto per quanto riguarda l’introduzione, inaccettabile, del malus sugli acquisti delle auto attualmente prodotte e offerte sul mercato”.

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