FIANCO SINISTR

"Coalizione civica con Chiamparino"

C'è una sinistra che dice Sì. L'assessora Cerutti lancia Futura e chiede per le prossime regionali un "ampio fronte senza simboli di partito". Ieri la presentazione del nuovo soggetto politico con Boldrini e Furfaro

Chissà chissà domani, aspettando senza avere paura, quale sarà il futuro della sinistra. Intanto si chiamerà Futura e punta a fare rete “tra le forze progressiste, con una linea che superi le logiche di partito, ma che possa contenere i partiti che ne vogliono fare parte”, purché “senza alcun simbolo”. Parte da qui Monica Cerutti, assessora a Pari Opportunità, Immigrazione e Politiche giovanili della Regione Piemonte per disegnare il perimetro della nuova aggregazione ispirata dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini e che ha come coordinatore nazionale l’ex Sel Marco Furfaro.

Ieri più di 150 persone, riunite alla Fabbrica delle E, hanno tenuto a battesimo la prima uscita pubblica di Futura, una “Cosa” che dal rosso sfuma all’arancione, coniugando “diritti civili e attenzione alle diseguaglianze sociali” racconta ancora Cerutti. Tra i presenti in sala l’ex deputato Pd Davide Mattiello, il presidente della V Circoscrizione Marco Novello, l’ex assessora all’Istruzione a Torino Maria Grazia Pellerino, il capogruppo dem a Palazzo Lascaris Domenico Ravetti. Proprio il rapporto con il Pd è uno degli aspetti caratterizzanti di Futura, formazione che “resta ancorata nel centrosinistra” e per questo si distingue dalle velleità movimentiste di Sinistra Italiana, pronta a una lista per le europee assieme al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Rifondazione e tutti gli altri comitati, associazioni e pezzi di un arcipelago fitto quanto spesso irrilevante. Nessun contatto, per il momento, neanche con Leu o quel che ne resta: “Siamo inclusivi – dice Cerutti – ma non iniziamo dai partiti, piuttosto vogliamo avviare un dialogo con i cittadini”. Presente anche Carlotta Trevisan, già consigliera a Rivoli con il Movimento 5 stelle dal quale è uscita (dimettendosi dallo scranno comunale) in polemica con la nascita del governo gialloverde: “Ho un nonno partigiano, con Salvini non posso più restare” disse nel giugno scorso, interpretando il travaglio di tanti grillini di estrazione progressista.

“Vogliamo essere casa di tutti e tutte coloro che non si riconoscono nei partiti esistenti. Dobbiamo ripartire con una politica basata sui territori” è stato il mantra risuonato durante l'incontro. A Cerutti – che ha ormai imboccato una strada diversa da quella di Marco Grimaldi, il consigliere regionale proveniente, come lei, dalla vendoliana Sel oggi su posizioni più radicali (a cominciare dalla contrarietà alla Tav) – Sergio Chiamparino ha affidato il compito di presidiare il fronte sinistro di una coalizione che il governatore vuole più ampia possibile a racchiudere quel Piemonte che dice Sì alle infrastrutture, allo sviluppo e ai diritti di cittadinanza. Il carattere civico di Futura è rivendicato anche attraverso la scaletta, con gli interventi del presidente del Movimento Consumatori Marco Gagliardi, del docente universitario Luca Ozzano, di Mariarosa Profeta e Cristina Rogna Manassero, esperte di coaching, di David Valderrama, cooperatore sociale un tempo dirigente di Rifondazione Comunista. Per Cerutti, civica dovrebbe essere anche la coalizione di centrosinistra alle prossime regionali: “È quello che auspico. Uno schieramento ampio senza simboli di partito”. Lei stessa è già al lavoro per una lista.

Di altre elezioni, quelle per rinnovare il parlamento europeo ha parlato, invece la Boldrini. Si tratta di uno snodo “epocale”, “un appuntamento con la storia contemporanea. Il sovranismo si sta organizzando raccogliendo fondi anche oltreoceano. Il mondo progressista non può più stare a guardare leccandosi le ferite: per questo credo occorre superare il partitismo e creare una rete politica di sinistra basata su pochi ma chiari temi centrali”. L’ex prima inquilina di Montecitorio ha delineato il progetto di Futura: “Siamo aperti a tutti coloro che non vogliono consegnare il paese e l’Europa al sovranismo, dagli amici del Pd, di Leu, ai cani sciolti, ai liberi cittadini - ha aggiunto Boldrini - a chi è preoccupato dal fatto che il premier Salvini abbia come riferimento personaggi come Orban, Putin e Trump. Credo sia giunto il momento di metterci la faccia per salvare quanto di buono il progressismo ha prodotto in materia di diritti, uguaglianza e giustizia. Se continuiamo a dividerci tra di noi, a guardarci l’ombelico, a cercare leader con le liti, faremo tutti insieme un buco nell’acqua”.

I cinque temi intorno ai quali costruire la nuova rete, secondo quanto indicato dalla Boldrini, sono: la necessità di superare la politica economica basata sull’austerity, una politica fiscale innovativa e giusta, l’ambiente “visto non come uno sfondo, ma come elemento politico determinante”, la salvaguardia dei diritti “oggi sempre più sotto scacco”, una nuova governance della politica sulle migrazioni.

print_icon

Articoli correlati