Torino, Ascom: ricavi più che dimezzati per 80% bar e ristoranti

Ricavi più che dimezzati per l'80% di bar e ristoranti a Torino. Lo denuncia l'Epat (Ascom) di Torino, precisando che tra questi il 37% (su un campione di 500 esercizi) registra una riduzione del 70%. "I consumi in bar e ristoranti non ripartono - ha spiegato Alessandro Mautino, presidente Epat Torino - Mancanza del turismo, smart working di aziende ed uffici soprattutto pubblici, paura e difficoltà economiche dei consumatori sono le cause che determinano questi tristi risultati". Secondo l'indagine Epat, la metà dei locali sta ancora praticando l'asporto e vogliono continuarlo a fare, mentre solo il 33% continua con il delivery. Si assottiglia al 5% il numero dei locali che ancora non hanno riaperto, ma vi sono già fenomeni di "chiusura di ritorno" con locali che hanno provato ad aprire per poi richiudere, mentre quasi tutti i chiusi proveranno ad aprire tra luglio e settembre. "Rimane fortissimo il dubbio di non poter rimanere ad organico pieno rispetto al passato e l'auspicio è che la Cassa integrazione utilizzata dal 75% delle imprese, per quelle che non hanno osato farla cessare per tutti i propri dipendenti e son quasi la metà continui sino a fine anno", fa sapere l'Epat. Quanto al futuro, il 75% degli operatori teme fortemente il ritorno del virus in autunno. "Per questo anche gli operatori, che pur con tutti i problemi, vogliono stare aperti per motivi di dignità del lavoro, intendono essere attenti alle esigenze sanitarie, criticano fortemente chi non le pratica e invocano controlli" più stringenti, fanno sapere da Epat. "Sono pertanto tanti i timori degli operatori a dimostrazione che il virus ha picchiato duro - ha detto il direttore di Epat Claudio Ferraro - si attendono più drastici interventi di esenzione fiscale sia a livello statale che locale abolendo le accise, si auspica il ritorno ai consumi pre-covid ma non s'intende correre il rischio di dover richiudere per motivi sanitari". 

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