REGIONE PIEMONTE

Pnrr, le opposizioni insorgono:  "Bloccheremo il Consiglio regionale"

La minaccia di Pd, M5s e alleati per il mancato coinvolgimento sul progetto da mezzo miliardo di euro per rafforzare la sanità territoriale. La replica dell'assessore Icardi: "Piano condiviso con i sindaci, semmai il problema sono i tagli del ministero"

“Pronti a bloccare l’aula se non verremo coinvolti sui progetti del Pnrr”. Le minoranze in Consiglio regionale alzano le barricate nel giorno in cui in corso Regina Margherita l’assessore alla Sanità Luigi Icardi mette a punto il piano da 536 milioni del cosiddetto Pnrr Sanitario, quello cioè che prevede la realizzazione di Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali per colmare il principale vulnus emerso nella pandemia, ovvero proprio la debolezza della medcina del territorio.

Sulla gestione dei fondi del Pnrr per case e ospedali di comunità “non c’è alcun coinvolgimento del Consiglio regionale e del livello territoriale, neanche dei sindaci – è la tesi di Pd, M5s e alleati – Se la modalità non cambia siamo pronti a bloccare l’aula”. I consiglieri in trincea già sono al lavoro su centinaia di emendamenti ostruzionistici sulla variazione di bilancio ma allo stesso tempo si dicono “pronti a collaborare in modo costruttivo” qualora venissero ascoltati. “La scadenza del 20 dicembre per l’approvazione di questo piano storico per la sanità piemontese è dietro l’angolo – sottolineano il capogruppo Pd, Raffaele Gallo –. Le Regioni hanno un’occasione e una responsabilità enorme, destinare 533 milioni a case e ospedali di comunità, la famosa rete territoriale. Abbiamo l’opportunità di fare investimenti reali e non se ne discute, nonostante il fatto che sulla programmazione sanitaria la competenza sia del Consiglio, non della Giunta”. Poi il monito: “Non pensi la Giunta di arrivare in aula il 19 dicembre e dirci che entro 24 ore dobbiamo approvare il piano. Non dimentichiamo poi che il 22 febbraio c’è la seconda tranche, su edilizia scolastica, anche su questo facciamo appello a essere coinvolti e condividere le scelte”. Il capogruppo M5s, Sean Sacco, osserva poi che case e ospedali di comunità “sono contenitori che andranno riempiti di professionisti, quindi ci chiediamo cosa immagini Alberto Cirio per risolvere il problema carenza di personale. Non vorremmo ci fosse una sostituzione in una sorta di gioco delle tre carte”. “Nelle prossime ore – evidenzia poi il capogruppo di Luv, Marco Grimaldi – la Giunta presentera' ad Agenas il quadro delle case di comunità, e il Consiglio non sa niente”.

Il livello dello scontro torna dunque ad alzarsi al punto che l’opposizione, con il vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi denuncia pure il “mancato coinvolgimento delle forze sociali” e chiede “di creare un laboratorio di progettazione condivisa permanente”. Proposta formalizzata poi da Gallo in conferenza dei capigruppo con la richiesta di istituire una commissione speciale sul Pnrr (non solo quello sanitario) presieduta dall’opposizione. Un organismo in grado di discutere i progetti che via via l’amministrazione regionale produrrà per spendere i fondi europei.  

Polemiche e minacce che l’assessore Icardi prova a stoppare sul nascere ricordando come “tutte le proposte delle aziende sanitarie locali sul Pnrr sono state vagliate e condivise dagli uffici dell’assessorato, dopodiché i direttori generali sono stati incaricati di confrontarsi con i sindaci del territorio e di raccogliere le loro proposte. Allo stesso modo si è agito con Torino, dove c’è già stato un primo incontro con l’assessore comunale alla Sanità, a cui ne seguirà un altro venerdì prossimo”. Insomma, massima condivisione, almeno con il territorio, diversamente da come venne partorita la dgr 1/600, quella del riordino della rete ospedaliera, calata dall’alto sulla testa di sindaci e Asl che infatti si rivoltarono in buona parte contro l’assessore di allora, Antonio Saitta.

Secondo Icardi, semmai, il problema sono i tagli al Piemonte del ministro della Salute Roberto Speranza il quale, spiega l’assessore, “ha prospettato un ulteriore taglio del 5 per cento delle risorse del Pnrr destinate alle Regioni del Nord per darle a quelle del Sud, mettendo di nuovo in forse la programmazione generale degli interventi, già penalizzati dal precedente taglio del 10 per cento. Sono queste le vere incertezze, non certo l’iter programmatorio della nostra Regione, che sta agendo in piena condivisione con il territorio”. A livello di numeri, l’ultima sforbiciata dovrebbe portare le case di comunità realizzabili in Piemonte dalle 93 iniziali a 82, “il che vorrebbe dire ridiscutere gran parte del piano”.

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