LA GUERRA ALLE PORTE

70.000 profughi dall'Ucraina

Sarà un flusso continuo che investirà anche il Piemonte. Il console Arrigotti: "La guerra potrebbe durare a lungo". Già quasi 2mila famiglie in tutta la regione hanno dato disponibilità ad accogliere queste persone

In Piemonte potrebbero arrivare 70mila profughi dall’Ucraina. La stima è del console onorario Dario Arrigotti che, intervenendo questa mattina in Consiglio regionale al convegno “La guerra e le donne” promosso dal Comitato regionale diritti umani e civili con la Consulta femminile regionale, auspica un “piano a 360 gradi per dare sostegno continuativo agli ucraini. Perché la guerra durerà a lungo”.

Dallo scoppio del conflitto Arrigotti è stato al fianco delle istituzioni piemontesi e partecipa al Coordinamento regionale per l’emergenza profughi istituito dalla Regione. Al momento sono più di 1.800 le famiglie piemontesi disponibili a ospitare gli ucraini che raggiungono l’Italia. Tante, ma non abbastanza per un flusso che potrebbe durare a lungo.

“Il sostegno dell'Italia e del Piemonte ai profughi ucraini è straordinario – aggiunge Arrigotti – ma sarà necessario continuare a fare il massimo perché si sentano il più possibile a casa. Dovremo aiutarli a costruirsi un futuro sicuro, qui o altrove. E andrà anche programmato un sostegno, forte e strutturato, per le famiglie, ad oggi oltre duemila, che si sono dette pronte a ospitare queste persone. Gli aiuti in alimenti e farmaci stanno arrivando in grande quantità ai confini dell'Ucraina, dove rischiano anche di rimanere bloccati per un certo tempo; ora, secondo me, bisogna concentrarsi sugli aiuti da organizzare qui”.

Intanto molte famiglie hanno già raggiunto l’Italia e il Piemonte, spesso ricongiungendosi con familiari che già vivono in Italia. “Il 95-98 per cento dei profughi sono donne e minori” dice Arrigotti. Scaricate dai pullman dopo oltre mille chilometri di viaggio. Scappate in fretta e furia portando con sé solo i figli e pochi effetti personali. I mariti rimasti in patria a combattere. “Una signora – racconta Arrigotti a Torino Oggi – è arrivata qua con il pigiama e un piumone”. E paradossalmente sono ancora quelle a cui è andata meglio.

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