REGIONE

Sanità piemontese in bolletta, dal Governo quasi 60 milioni

La Conferenza delle Regioni ha approvato il riparto del fondo per le spese legate al Covid. Una boccata d'ossigeno per i bilanci delle Asl, ma non sufficiente a evitare il piano di rientro dal 2023 (in attesa di nuovi contributi) - TABELLA

Il Piemonte riceverà poco meno di 60 milioni, 58.950 per l’esattezza, come contributo alle spese sostenute dalla sanità per l’emergenza Covid. La Conferenza delle Regioni ha approvato oggi il riparto del fondo da 800 milioni stanziato dal Governo.

Lo stanziamento previsto nel decreto Sostegni Ter e da quello Bollette di poche settimane fa, per il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini rappresenta “un aiuto concreto da parte del governo ai governatori e alle comunità regionali che tanto hanno fatto per combattere il virus in questi difficili anni che speriamo di aver messo definitivamente alle spalle”. 

Indiscutibilmente una boccata d’ossigeno per le casse della sanità piemontese, ma non sufficiente a colmare il disavanzo che si annuncia per l’anno in corso e che, salvo interventi assai più corposi dello Stato, condurrà il Piemonte a un nuovo piano di rientro. 

Le Regioni hanno chiesto di poter utilizzare queste risorse per ripianare i bilanci 2021. Ma non sono i conti dello scorso anno a preoccupare corso Regina, visto che con l’intervento di altri fondi il Piemonte chiuderà in pareggio. Il problema, semmai, riguarda il 2022 che, secondo gli esperti di valutazione (come anticipato dallo Spiffero), vedrebbe un rosso vicino al miliardo. Cifra decisamente più contenuta, sui 200 milioni, quella ipotizzata dalla direzione regionale della Sanità, in attesa delle previsioni puntuali delle aziende. In entrambi i casi la strada del commissariamento si presenta inevitabile. E per non andare dritti verso il commissariamento non basterebbero neppure i 59 milioni assegnati oggi.

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