ENERGIA & FUTURO

La "bandiera" dell'Hydrogen Valley

Tra i progetti siglati oggi a Palazzo Chigi c'è quello che punta a creare siti di produzione di idrogeno verde. Cirio: "Sono orgoglioso, il Piemonte è una realtà che ha necessità di convertire la propria industria automobilistica tradizionale nelle fonti rinnovabili"

Via libera ai progetti bandiera delle Regioni nell’ambio delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I protocolli di intesa sono stati firmati oggi a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio Mario Draghi e di diversi ministri del governo con i presidenti delle Regioni interessate. Due i progetti di interesse nazionale che hanno ricevuto il semaforo verde oggi: uno che riguarda Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia e che punta a realizzare la cosiddetta “Hydrogen Valley”, siti di produzione di idrogeno verde e l’altro con la Liguria per la realizzazione di un Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica.

“Sono orgoglioso che il Piemonte sia una delle cinque Regioni italiane su cui il governo intende investire per le politiche dell’idrogeno”, ha commentando uscendo dalla riunione il presidente del Piemonte, Alberto Cirio. “Abbiamo presentato la candidatura e siamo stati scelti – ha sottolineato –, il Piemonte è una realtà che ha necessità di convertire la propria industria automobilistica tradizionale nelle fonti rinnovabili, ha il Politecnico, ha l’energia idroelettrica in grado di alimentare la produzione dell’idrogeno verde, quindi, ha carte in regola per investimenti che per noi vogliono dire recuperare aree dismesse, le ex aree industriali, ma soprattutto nuova occupazione”. “Il passaggio obbligato dal motore termico al motore elettrico rischia di lasciare per strada tanti lavoratori che abbiamo il dovere di assumere e di occupare, l’idrogeno può essere la loro nuova occupazione”, ha proseguito Cirio precisando che “la misura dell’idrogeno è una misura molto complessa che ha più di 3 miliardi di euro a disposizione. Partono i primi 500 milioni che sono destinati al recupero delle aree industriali dismesse su cui noi come Regione Piemonte interveniamo con 90 milioni di risorse nostre, quindi un'unione non solo d'intenti ma anche di forze economiche importanti”, ha concluso.

Sono 28 i siti industriali dismessi che in Piemonte si sono candidati a diventare centri di produzione di idrogeno nell’ambito del censimento avviato nei mesi scorsi dalla Regione: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.

In questo quadro in rapida e continua evoluzione, si inserisce la proposta di Strategia regionale dell’idrogeno presentata dalla Regione Piemonte in concomitanza con la pubblicazione del RepowerEu e aperta alla consultazione pubblica fino al 10 giugno 2022. L’obiettivo della strategia, che verrà presentata a Bruxelles in autunno, è quello di attrarre i fondi europei del Pnrr, in particolare 70 milioni di euro, attraverso le diverse linee di finanziamento Ue che guardano all’idrogeno e alle fonti rinnovabili. La strategia si articola in quattro aree. In primo luogo, vengono individuate le azioni a favore della transizione delle imprese verso i mercati dell’idrogeno, delle attività di innovazione e ricerca, di sostegno all’export e all’attrazione di investimenti. Si incentivano poi le azioni a sostegno dell’adozione dell’idrogeno nel trasporto pubblico, nella logistica merci e nel comparto ferroviario e quelle per la produzione di idrogeno sostenibile. Infine, ci sono le iniziative a sostegno della formazione e della partecipazione alle reti nazionali e internazionali, nonché alla diffusione di una “cultura dell’idrogeno” presso gli stakeholder e le comunità locali.

Le radici della strategia risalgono al 2003, quando cioè il Piemonte ha iniziato a porre le basi per la costruzione dell’ecosistema industriale per la produzione dell’idrogeno e ha sostenuto la creazione del laboratorio HysyLab nell’Environment Park. In parallelo, si è strutturato un sistema di imprese attive nel campo dell’idrogeno, nelle filiere della mobilità della produzione e degli usi industriali, già in grado di produrre sistemi e componenti per i mercati internazionali. Tra le aziende, Iveco, Fpt e Punch hanno avviato lo sviluppo di power train a idrogeno per il trasporto pesante e i bus, mentre Alstom Savigliano (Cn) sta sviluppando treni a idrogeno destinati al mercato italiano. Le grandi imprese stanno poi trainando lo sviluppo della componentistica da parte delle Pmi regionali, in particolare componenti per i veicoli, per le stazioni di rifornimento, per gli impianti di produzione idrogeno. Tra le utility, Iren ha lanciato la realizzazione di una Hydrogen Valley a Torino, che fornirà idrogeno verde ai bus urbani di Gtt. Anche Smat, Snam e Italgas hanno manifestato il loro interesse a partecipare alla realizzazione di infrastrutture di distribuzione e allo sviluppo di azioni di ricerca e innovazione in Piemonte. Nel campo della logistica, sono in corso sperimentazioni nelle piattaforme dell’est e del sud Piemonte lungo i corridoi Ten-T Reno-Alpi e Mediterraneo, con l’installazione di elettrolizzatori e distributori di idrogeno. Nel settore aerospaziale, Ge Avio, Leonardo e Avio hanno in corso lo sviluppo di soluzioni a idrogeno per gli aerei in vista dell’adozione della direttiva sui carburanti aerei. Infine, Solvay sta sviluppando nuovi materiali per celle elettrochimiche a scambio ionico, mentre altre aziende hanno avviato l’analisi di investimenti per l’uso dell’idrogeno nei processi produttivi e nella cogenerazione ad alto rendimento con fuel cell stazionarie.

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