PREZZI PAZZI

Levate le tende e andate a Torino! La città che sfida il caro casa
 

Con 2.500 euro al mese a Milano e Roma si compra un monolocale in centro, a Torino si può acquistare un trilocale. E in periferia il divario aumenta. Un'idea per i ragazzi che protestano davanti alle università. Lo studio di Casavo

Levate le tende e spostatevi a Torino. A volersela cavare con una battuta potrebbe essere questo il messaggio da rivolgere ai ragazzi che hanno ripreso la loro protesta contro il “caro casa” davanti al Politecnico di Milano e alla Sapienza di Roma (ma non solo). Il mercato immobiliare milanese è “il meno accessibile, soprattutto perché non si evidenzia una decrescita significativa nei prezzi tra zone centrali e periferiche, come invece avviene per le altre città” spiega Victor Ranieri, chief operating officer di Casavo, proptech europea del settore immobiliare, durante il 31° Forum sul settore organizzato da Scenari Immobiliari e in corso a Rapallo.

“È una situazione con cui si confrontano spesso i nostri acquirenti, per il 60-70 percento persone giovani, che nella maggior parte dei casi si trovano per la prima volta a considerare l’acquisto di una casa, e lo fanno ovviamente condizionati dal periodo storico in cui stiamo vivendo”. Per Casavo la città ideale guarda al futuro, e in particolare alle generazioni più giovani, e mette al centro dei propri piani programmatici l’accessibilità come fattore chiave. A questo proposito ha condotto un’analisi per capire che tipo di casa ci si può permettere di comprare oggi nelle principali città italiane, considerando due scenari di reddito medio mensile (1.500 euro e 2.500 euro netti). Con uno stipendio di 1.500 euro al mese e un mutuo di 30 anni all’80%, è possibile acquistare un monolocale ristrutturato in centro a Milano, RomaTorino, Firenze e Bologna: quello che cambia tra le diverse città è la grandezza dell’appartamento, si va dai 20 mq di Milano ai 43mq di Torino. Per un immobile ristrutturato in periferia, a Milano si possono avere 14 mq in più rispetto al centro, mentre a Roma la differenza è di 27 mq, quasi il doppio rispetto al capoluogo lombardo. Con 2.500 euro, se si volesse acquistare un immobile ristrutturato in centro, a Milano e a Roma è si compra un monolocale, a Firenze e Bologna un bilocale, mentre a Torino un trilocale. Con le stesse condizioni, in periferia l’acquirente può permettersi un bilocale di 56 mq a Milano (quasi raddoppiando così i metri quadri rispetto a un monolocale in centro), oppure un trilocale a Firenze, Bologna e Roma, mentre a Torino può comprare un quadrilocale da 136 mq.

“I driver per migliorare l’accessibilità sono sostanzialmente tre – ha detto Ranieri –. La potenziale fine del ciclo di rialzi dei tassi di interesse, che incidono fortemente sui mutui e, quindi, sulla possibilità di acquistare un immobile. Una maggiore attenzione a investimenti privati e pubblici per sostenere l’accessibilità, per esempio con progetti di riqualificazione e rigenerazione, che possono dare nuovo slancio. L’impulso da un punto di vista fiscale, per esempio con gli incentivi previsti dal Governo per l'acquisto della prima casa per i giovani e per la concessione dei mutui agli under 36”.

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